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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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17/04/2007

Vorrei trovare, fra tanti anni, Alessandria, ancor più bella!

Finale dell'intervento di Fabbio. Cosa dobbiamo fare nelle sei settimane che restano per le elezioni

   

Vorrei trovare, fra tanti anni, Alessandria, ancor più bella!

Siamo quasi giunti alla fine del nostro viaggio, di lettura in chiave di sintesi del nostro programma.
In qualità di portavoce, mi sia consentito dirvi una cosa che mi sta veramente a cuore: vedere cosa sta succedendo, in queste settimane, camminando nelle strade, tra i banchetti, nei negozi e nei caffé, insomma camminando tra la gente.
All’inizio l’ho vista crescere all’interno dei partiti che sostengono questa coalizione elettorale, in un modo che per me stesso, che faccio politica da molti anni, mi ha sorpreso: è stato vedere che tutti hanno deciso di fare la loro parte, hanno saputo superare gli interessi parziali in nome di un più ampio interesse collettivo, hanno voluto essere partecipi di un movimento più ampio, quasi impercettibile, dapprima, e poi via via crescente, come un’onda nel mare. E poi l’ho vista, grazie a voi, portata nelle strade, nelle piazze, nei sobborghi di Alessandria, nelle vie delle periferie, una voce che cresce, prima in sordina, poi farsi più forte, prima titubante, poi quasi spavalda, ma sempre più viva, come una luce che esce dall’oscurantismo, che prorompe incurante degli strumenti di comunicazione, dei proclami di regime, quasi irrispettosa ed irriverente delle regole ingessate, delle carte bollate, delle facce imbellettate. E poi l’ho sentita, la sentiamo, tra la gente, nelle piazze: è la voce di chi ci ferma per la strada e ci chiede, ci provoca, ci incita, ci conforta, ci propone, ci esorta. E noi, noi che facciamo politica ed a volte ci stupiamo di come la gente, possa ancora darci la sua voce nonostante la sfiducia verso un mondo che la ha tradita, delusa, amareggiata, non dobbiamo fare altro che una cosa, una cosa umile e semplice: dobbiamo avere la capacità di ascoltarla, quella voce.
Quella voce ha un nome. Si chiama orgoglio di appartenenza, di essere, di vivere in una città, di essere alessandrini, e non solo contribuenti di una amministrazione lontana e sorda. Si chiama fuoco non sopito di partecipazione alla vita civile, alla vita pubblica, alla vita sociale. Si chiama diritto di voto, ed orgoglio di essere, prima ancora che numeri, che statistica, che votanti, un altra cosa. Si chiama identità di spiriti liberi, di spiriti pensanti al di là delle vuote ideologie di appartenenza, si chiama dignità delle persone!
Noi non dobbiamo, nelle sei settimane che restano alla fine di questo nostro viaggio, che oggi vi abbiamo raccontato, lasciare che questa luce si spenga, che questa voce si plachi, che questa gente sia nuovamente delusa.
Dobbiamo solo fare una cosa: saperla ascoltare.

Ho davvero finito.
Ringrazio voi tutti, indistintamente, per avermi dato l’onore di mettermi al vostro servizio. Non voglio chiudere con proclami altisonanti, ma con un messaggio semplice, modesto, quasi sommesso. Non riesco ad avere una immagine più nitida del nostro senso di essere qui, oggi, tutti noi, che quello di poterci immaginare un giorno, al termine del nostro incarico amministrativo, a camminare per la nostra città. E, ritornando alla immagine con cui ho iniziato questo racconto, se mi devo fare un augurio, mi auguro un giorno di camminare, una sera d’inverno, per Alessandria, attraverso la nebbia, e di potere onestamente osservare, non più come primo, ma come normale cittadino, di aver fatto, insieme a tante persone, tutto ciò che umanamente potevo per renderla ancora più bella di quanto, tanti anni prima, i miei occhi potevano soltanto, lontanamente, sognare.

Piercarlo Fabbio


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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria