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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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19/10/2013

Dissesto: la verità è lenta, ma viene a galla

Ansaldi, ex ragioniere capo del Comune di Alessandria, scrive a Bottino, responsabile della redazione locale de La Stampa. E sono tutt'altro che rose e fiori!

   

Dissesto: la verità è lenta, ma viene a galla

Egregio direttore Piero Bottino,
Ma non sarebbe ora di smetterla?
Guardi io sono, come lei sa bene, stato tirato per la giacchetta un certo numero di volte - sulle vicende conti del Comune, sul dissesto e sui presunti strani maneggi con i denari che avrei messo in atto - e mi sono fatto sentire solo quando l'OSL dichiarò che i debiti che avevo certificato alla Corte dei Conti, senza che questa mi credesse, erano proprio quelli.
Sono intervenuto anche sul Rendiconto 2011 che ritengo sia stato costruito inserendo numeri che niente hanno a che vedere con il 2011 ma che riguardano il 2012 ed il 2013, e quindi rendono falso quel documento, e per ultimo sono intervenuto sulla approvazione del Bilancio stabilmente riequilibrato, sostenendo in un momento non sospetto, che le previsioni sono "sballate", e lo sono in modo consapevole come dimostrano le due previsioni sul 2013 che sono state votate, che sono diverse, ma che incredibilmente danno il medesimo identico risultato sul disavanzo... al centesimo... che ciò accadesse aveva la stessa probabilità di fare sei al Superenalotto tre volte consecutive!
Negli ultimi tre giorni il suo giornale ha riportato la notizia del comunicato dell'OSL in cui si chiarisce che anche loro sono stati tirati per la giacchetta e sono stati citati a sproposito parlando dei "crediti" del Comune verso di loro. La prima volta con un articolo privo di commenti dove si riportava il solo comunicato, poi con un "bell'articolo" dove si stigmatizzava "l'invasione di campo" e per ultimo con l'articolo sui costi dell'OSL di stamane.
Le affermazioni contenute nel comunicato OSL mi rendo conto sono piuttosto pesanti per chi ha sostenuto - come ha fatto la attuale capo dell'amministrazione per esempio o il suo giornale dandone ampia enfasi in ogni occasione - che intorno a quella cifra, alla sua costruzione ci fosse qualcosa di torbido, qualche sotterfugio , chissà quale malandrinaggine.
É altrettanto evidente che nelle intenzione della testata da lei localmente diretta, ci sia sempre stata la volontà di demonizzare il più possibile la passata amministrazione ed esaltare di fulgida adamantina probità quella attuale, quindi capisco perfettamente il perché e la successione degli articoli... il primo perché non si poteva non dare la notizia, il secondo perché, realizzato che il comunicato é l'equivalente sul Bilancio stabilmente riequilibrato di quel che é stata la affermazione della Camusso sull'inesistente dissesto si é tentato di mettere l'OSL sullo stesso piano dei politici e quindi di parte, ed il terzo per cercare di far passare l'idea che questi siano dei "parassiti"...
Ma le rinnovo la domanda, non sarebbe ora di smetterla?
Ci ha provato, e le do atto di averlo fatto con convinzione, pervicacia e costanza, ma arrivati a questo punto, distrutta la Città, arrivati a dover fare i conti non con le supposizioni delle varie Corti che dovranno avere molti gradi di giudizio prima di poter essere definite delle certezze - e sono proprio curioso di vedere come faranno visto che le bolle di sapone si stanno scoppiando una ad una... - ma arrivati alle analisi
dell'OSL, di un organismo nominato dal Presidente della Repubblica e che solo a lui risponde, che non fa congetture ma che controlla e stabilisce le procedure e le modalità con cui confrontarsi e che sono il "vangelo" per la gestione della partita dissesto del Comune di Alessandria, non sarebbe più onorevole e non squalificante riconoscere di aver in perfetta buona fede e coscienza preso un abbaglio?
Più volte mi sono interrogato sul perché delle modalità con cui gli organi di informazione davano le notizie delle richieste della Corte dei Conti, sulle audizioni a cui mi sono presentato o sui controlli cui eravamo sottoposti. Per lungo tempo mi sono mostrato in dissenso con coloro che davano la responsabilità di tutto al cosiddetto "soccorso rosso" per demolire la Giunta Fabbio, che partiva dalla denuncia fatta dai consiglieri sulle presunte irregolarità nei rendiconti, passando dalla "complicità" dei nostri Revisori dei Conti con un magistrato della Corte dei Conti, proseguita con il supporto della Procura della Repubblica e sostenuta fortemente dagli organi di stampa "di parte".
Mi sono però dovuto ricredere in queste ore, proprio leggendo le colonne del suo giornale.
Credo sia più utile per una vera possibile rinascita della Cittá dirsi e dire la verità, ammettere che - magari in buona fede - si sono cavalcate posizioni e si é preso decisioni perché si sono immaginate cose che poi invece si sono rivelate tutto il contrario.
Ammettere di aver sbagliato non é disonorevole, anzi dimostra maturità e dimostra che si era cristallini, anche se in errore, nel difendere quelle posizioni.
E tutto ciò senza dover smettere di essere di una parte, non é necessario; tutti sappiamo che si sbaglia e tutti sappiamo che quando lo facciamo noi siamo disponibili a perdonarci con più convinzione di quanto non siamo disposti a farlo con gli altri....basta non dimenticarcene e faremo tutti un ottimo servizio ad una Cittá che ormai prostrata ha necessità di ricostruttori e non di altri demolitori, per farla risorgere un po' come dopo l'alluvione del '94
 

 

Paolo Ansaldi

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria