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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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16/10/2008

San Francesco, occasione per parlare di ambiente per l'uomo

Intervento del sindaco Fabbio alle onoranze per il patrono d'Italia il 4 ottobre in piazza Carducci. L'armonia del Creato e l'uomo sentinella dell'ambiente. Alcune iniziative della città di Alessandria in materia

   

San Francesco, occasione per parlare di ambiente per l'uomo

Buon San Francesco a tutti.
Abbiamo appena sentito di un rapporto conosciuto: quello di San Francesco con la natura, con l’ambiente. È diventato anche un cardine della letteratura, Il Cantico delle Creature: “laudato sii mio Signore, per fratello sole, sorella luna, per sorella acqua.”
Vedete da lì si muove un legame tra uomo e ambiente, si muove una responsabilità: quella dell’uomo sull’ambiente. Ma l’ambiente è il Creato, è un dono di Dio all’uomo e l’uomo ne è la sentinella. L’uomo deve raggiungere insieme al creato l’armonia.
L’uomo è un elemento dell’armonia del creato. Ma il Creatore buono, nel corso del tempo, nella visione laica dell’ambiente, è stato sostituito da altre figure: Gaia, per esempio, che è la sorella mitologica di Eros e di Caos. Del resto l’effetto Gaia è abbastanza affascinante e suggestivo: dice che tutti noi siamo ingranaggi di un unico elemento, l’ambiente, il pianeta, l’universo. Ma Gaia e James Lovelock, che è il suo inventore, si contrappone all’uomo. L’uomo, non come nel disegno di Dio, non come nel disegno di Francesco, è causa di tutti i mali del pianeta, è quasi un cancro del pianeta, è qualcuno che erode il pianeta e la sua purezza originale. Un disegno molto diverso rispetto a quello del santo di Assisi.
Molte volte non ci si fa caso; si affrontano solo gli aspetti più superficiali del problema. Approfondendo, però, queste sono le due visioni che si confrontano. Da una parte quella antropocentrica, dall’altra quella che tende a far prevalere l’ambiente sull’uomo. Io penso che Francesco abbia voluto dare un’interpretazione, ove l’uomo fosse armonia del creato.
Allora anche noi ci ispiriamo, nella nostra attività di amministratori, più alla lezione di Francesco che a quella del neopaganesimo ambientalista. Lo diciamo con tranquillità, sapendo di non volere patenti ambientaliste da coloro che ne vorrebbero aver titolo.
Abbiamo fatto scelte particolari in questo anno e mezzo: alcune stanno già dando risultati, altre ne daranno fra qualche tempo.
La città del verde, per esempio: mettere più verde in una città che per effetto del suo sviluppo e della sua evoluzione nel costruito magari ha considerato questo aspetto come secondario. Quindi rimettere natura, laddove natura è stata sottratta. Ciò ha un significato importante. Pensate che per il surriscaldamento del pianeta uno degli elementi che muovono a questo innalzamento della temperatura, è il fatto che vi siano isole urbane di calore. Non solo dunque che vi siano produzioni di gas serra. Laddove si costruisce si toglie la possibilità per la natura di esprimere la sua normale temperatura e si innalza il grado di temperatura. Reimmettere verde nelle città non è solo un elemento estetico, certo fa piacere, certo è bello, certo è gioioso, ma vuol dire anche aiutare l’ambiente a ritrovare la sua dimensione.
Non per altro siamo firmatari del Covenant of Major, siamo una delle sei città italiane pioniere che firmeranno a gennaio a Bruxelles un patto tra i sindaci. Sono una ventina in tutto e noi siamo in buona compagnia; siamo insieme ai sindaci di Helsinki, di Londra, di Berlino, che firmeranno con la Commissione Europea. Non insieme alla Comunità europea nel suo complesso, non in un ufficio della Comunità Europea, ma direttamente col Governo europeo, un patto per ridurre almeno del 20%, entro il 2020, le emissioni di Co2.
Ma vogliamo procedere su questa strada ogni giorno. Voi raccogliete e producete rifiuti, questi vanno a finire regolarmente in una discarica oppure in un termovalorizzatore. Pensiamo oggi all’utilizzo dei rifiuti come materie prime per la produzione di energia. Certo non approfondirò adesso, ma è giusto che vi si dica quali sono i cambianti di orientamento rispetto a questi temi.
Con il progetto di “Concerto Al Piano” sono iniziati i lavori, pochi giorni fa, che riguardano un insieme di isolati di via Gandolfi e via Vassallo Giarola. Stiamo di fatto rifacendo le vecchie case, riducendo il loro fabbisogno energetico da 240/260 Kwh per metro quadro all’anno, a 120 Kwh per metro quadro all’anno; incamiceremo con delle nuove mura le vecchie case, rifaremo gli infissi e via di questo passo. L’insieme di quel progetto porterà ad un abbattimento di circa 600 tonnellate annue di Co2.
Infine una ciliegina sulla torta se voi mi consentite: l’individuazione della Cittadella, non solo come fortezza da recuperare agli usi sociali, ma come contenitore di verde, come se vi fossero due strutture da rispettare, quella costruita dagli uomini, la fortezza, e quella man mano costruita dalla natura, il verde. Magari facendo prevalere il verde rispetto alla struttura e mettendo gli edifici al servizio del verde, creando anche lì quella armonia - è l’elemento da cui siamo partiti - fra uomo e creato, fra uomo e ambiente.
Pensando quindi al monumento, a cui facciamo omaggio tutti gli anni, non solo come ad un’icona di un episodio che qui è capitato e che riprende altre strabilianti azioni di San Francesco, nostro patrono d’Italia, ma è anche come segnale di una filosofia diversa alla quale amministrativamente vogliamo adattarci, alla quale dal punto di vista dalle scelte politiche volgiamo convenire.
Ed è anche per questo che il nostro ringraziamento a San francesco non è ritualità, ma è elemento vissuto ed è elemento del nostro bagaglio politico.
Vi ringrazio.

Piercarlo Fabbio
sindaco

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria