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Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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12/07/2010

Rispetto della Costituzione o trasformismo?

Manovre sotterranee o strepiti alla luce del sole. Fini e Casini pensano a una sola cosa: il dopo Berlusconi,,, e rischiano di essere utili solo ad una sinistra in ambascie. Intanto i democratico cristiani nel PDL...

   

Rispetto della Costituzione o trasformismo?

Il 13 e 14 Aprile 2008 l’elettorato italiano, depositario della sovranità popolare, scelse: un simbolo, un leader, una coalizione e un programma. Se cambia anche uno solo di questi elementi in corso d’opera, a costituzione vigente, tentare di dar vita a un’altra maggioranza è operazione legittima e possibile, salvo tradire l’indicazione espressa dalla maggioranza degli italiani.

Dalla fine della prima repubblica assistiamo a questo perdurante dilemma tra una repubblica costituzionalmente di tipo parlamentare, e una costituzione materiale che, con il bipolarismo favorito dalla legge elettorale, punta diritto ad un sistema di tipo presidenziale.

Di qui il perdurante insanabile conflitto tra fedeli custodi della volontà popolare e interessate vestali, talora assai poco caste, della Costituzione.

Sta accadendo anche adesso, dopo un’estenuante azione di logoramento portata avanti da un presidente della Camera, che, dall’alto del suo scranno istituzionale, manovra un manipolo di parlamentari mettendo a rischio la tenuta della coalizione che sostiene il governo e di cui lui stesso è espressione. E, come sempre, si dà il verso alle più contraddittorie manovre del trasformismo parlamentare.

Perduta ogni speranza in un PD sempre più spostato sulle posizioni dipietriste e in preda alla fibrillazione dei residui ex popolari, dopo la recente nomina di D’Alema a presidente della fondazione europea della sinistra, Repubblica e Corsera, con gli interessi mediatico finanziari e industriali da essi rappresentati, puntano decisamente su un ipotetico nuovo centro.

Al gioco di lor signori, da tempo, si sta prestando l’On Fini, contando in tal modo di ereditare non si sa bene quale ruolo. Per ora l’unico risultato è quello di farsi strumentalizzare in funzione anti Berlusconi, intralciando con il suo manipolo di parlamentari l’attuazione del programma di governo votato dagli elettori.

Squallida operazione quella tentata dal Presidente della Camera e resa ancor più indigesta dalla bassa caratura dei suoi ufficiali di complemento, a cominciare da quell’infido Bocchino e quel logorroico Granata, degni rappresentanti dell’infimo livello cui è giunto il confronto politico nel nostro Paese.

Assai poco commendevole è anche il tentativo svolto nei giorni scorsi in casa di Bruno Vespa, di cambiare alleanza in corso d’opera, sostituendo Fini con Casini. Da tempo rappresentano il duo comico della commedia dell’arte emiliana, che sembrano volersi scambiare ogni tanto di ruolo, finendo con l’assumere, a parti alterne, quelle di Fagiolino e di Sandrone, a secondo dei diversi atti in cui si svolge lo spartito del teatrino della politica italiana.

Sino ad ora entrambi si sono dimostrati alleati assai infidi, interessati esclusivamente all’eredità politica del Cavaliere. D’altronde, cosa può garantire il bel Pierferdinando se, subito dopo che si è sparsa la voce di un tentativo di imbarcarlo nel governo con i suoi amici, immediatamente gli Onn. Carra e Pezzotta, si sono affrettati a smentire congiuntamente ogni possibilità del genere, annunciando lotta dura senza paura al signore di Arcore? Bossi, d’altronde, ha già tuonato: o noi o l’UDC. Anche se il ministro La Russa sospira il fatidico: mai dire mai…

Meglio allora proseguire per la strada maestra e portare in Parlamento i provvedimenti decisi dal governo e ratificati in sede di partito, a cominciare dalla prima e più decisiva verifica, quella sulla manovra finanziaria. E se la maggioranza non reggesse, al Presidente Napolitano il compito di accertare se far prevalere, nel rispetto formale alla Costituzione, l’ennesimo pasticcio trasformistico parlamentare o ridare la parola al popolo sovrano.

Intanto, va raccolto con interesse, l’invito degli amici Onn. Barbieri, Compagna, Cutrufo, De Luca, Giovanardi, Pionati, Pizza, Rotondi e Zanoletti, che hanno annunciato per Giovedì 15 Luglio una manifestazione a Roma dal titolo: “I democratici cristiani nel centro-destra”. Dopo tante fondazioni e correnti più o meno organizzate, sentire che anche la componente di ispirazione democratico cristiana nel Pdl batte un colpo, ci fa molto piacere, con la speranza che nascano fatti nuovi e positivi verso la costruzione della sezione italiana del Partito Popolare europeo.

 

 

don Chisciotte

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria