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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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03/11/2009

Casini? Senza Lega rischia l'abbraccio a sinistra

Il terzopolismo non ha mai avuto grande successo e rischia di non averlo neppure in questi frangenti. Vedremo lo svolgersi dei fatti a poche ore, ormai, dalle regionali

   

Casini? Senza Lega rischia l'abbraccio a sinistra

Con molta probabilità entro pochi giorni dovremmo finalmente sapere se e come si chiuderà la partita per la scelta dei candidati governatori alle prossime elezioni regionali. Quelle del prossimo Marzo 2010, saranno elezioni che segneranno un momento di verifica e di possibile svolta nella politica nazionale.

Dopo il congresso del Partito Democratico con l’elezione di Bersani e riaperta la lunga e ininterrotta caccia al Cavaliere da parte della magistratura milanese, con l’inevitabile coda di quella siciliana, a Marzo il Paese sarà chiamato ancora una volta ad un vero e proprio ennesimo referendum nei confronti di Berlusconi e della maggioranza di governo Pdl-Lega.

Pierferdinando Casini si è già dichiarato nettamente contrario a sostenere qualunque governo regionale a guida leghista. Come dire: nessuna possibilità di alleanza in quella o quelle regioni del Nord in cui il candidato fosse un esponente del partito del Senatur.

E’ al modello trentino di Lorenzo Dellai che Pierferdy ormai guarda con interesse, dopo l’avvenuta costituzione del gruppo degli undici firmatari del manifesto per "il cambiamento e il buon governo” che vede, tra gli altri, le firme di Francesco Rutelli, Massimo Cacciari, Bruno Tabacci e Roberto Mazzotta, accanto a quella, appunto, di Lorenzo Dellai, presidente della provincia autonoma di Trento.

Sembra la compagnia degli eterni scontenti alla Gino Bartali, che si pone l’obiettivo, come ha dichiarato l’on. Tabacci, dell’"alternativa possibile” ad un bipolarismo ammalato condizionato a destra dalla Lega e a sinistra dall’IdV di Di Pietro.

Miope valutazione quella di equiparare il ruolo della Lega a quello antipolitico di Tonino Di Pietro, poiché non tiene conto del radicamento territoriale e della funzione della Lega in alcune delle aree strategiche del Nord del Paese. La Lega non è la causa, ma la conseguenza di un problema politico enorme, quale la “questione settentrionale” che, come quella del Sud, costituisce il grande tema della politica italiana. Svicolare da questa realtà è inseguire miopi velleitarismi.

Le speranze di questo nuovo raggruppamento al quale dovrebbe unirsi l’UDC di Casini, al di là dello spostamento decisivo negli equilibri dei futuri governi regionali che scaturiranno dal voto di Marzo, restano strettamente legate all’introduzione di un sistema elettorale proporzionale di assai difficile approvazione da parte dell’attuale maggioranza esistente in parlamento.

L’obiettivo è il superamento del bipolarismo quale conseguenza del risultato del congresso del PD, dato che, non a caso, le proposte avanzate immediatamente da Pier Luigi Bersani, Anna Finocchiaro e dallo stesso Luciano Violante in tema di riforme, vedono in prima battuta proprio quella del sistema elettorale. Dal “porcellum” al sistema proporzionale alla tedesca per superare il bipolarismo, dopo l’infelice esperienza veltroniana e riproporre il centro-sinistra con il trattino.

Solo una maggioranza votata al suicidio politico potrebbe assecondare tale disegno che, allo stato degli atti, sembrerebbe assai velleitario.
Le scelte che si assumeranno nei prossimi giorni, sia per le alleanze future regionali, che per le politiche attuative del programma di governo, saranno decisive, mentre sempre più impellente si pone l’urgenza di una ricomposizione dell’area cattolica, popolare e liberale dentro il Partito del Popolo della Libertà.

Continuiamo a non credere che la futura leadership nel Pdl possa ridursi alla scelta forzata tra i solo due attuali aspiranti delfini.
In ogni caso la nuova dislocazione di forze al centro rappresenta un elemento di novità da seguire con particolare attenzione, anche se, almeno sino ad oggi, i terzi poli non hanno mai avuto grande successo.

 

 

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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria