È in uscita l’ultimo libro di Piercarlo Fabbio. Si intitola “Ritratti dall’Alba, Racconti, misteri, storie, dialoghi impossibili, descrizioni dedicati alla città del nascondimento”, ma nel frontespizio interno l’editore, MFStudios di Alessandria, che ha già pubblicato dello stesso autore “La piazza del tempo, un ponte lungo 850 anni”, certifica meglio il sottotitolo: “Un ponte, le cipie e un mistero”.
Ma lasciamo allo stesso Fabbio indicare la traccia narrativa di questo lavoro dedicato alla sua città e pubblicato in partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Efal e MCL (Movimento Cristiano Lavoratori):
“Mi sono perso tra le vie di una città che conosco a menadito. La nebbia è calata come faceva una volta. Era anni che non la vedevo più così. Alzo gli occhi per trovare la luce, un appiglio, un particolare che mi faccia capire dove sono. Inciampo nei lastroni sconnessi del marciapiede di granito. Loro sì che sono un elemento di continuità. Cambia la pavimentazione, ma loro resistono. Si assestano alla bell’e meglio. Come gli alessandrini…
Ora qualcosa ho individuato. Leggo a malapena, ma ho capito dove sono. Via Bergamo. Sotto la casa natale di Virginia Marini, una delle più grandi attrici del Teatro italiano dell’Ottocento. Poi insegnante di recitazione. Magari tra queste vie anche lei si è persa nella nebbia, quando, poco più di adolescente, tentava di raggiungere il teatro poco distante ove si esibiva il futuro marito…
Ecco, il problema non è partire dalla via dove sono nato anch’io, ma ritornarci dopo tanti anni, dopo un lungo percorso nel tempo e nello spazio, mai lasciando Alessandria, ma girandoci dentro come un tarlo nel legno, alla ricerca carsica di personaggi nascosti, storie poco sfruttate dagli annalisti locali, ragioni che non appaiono nella vulgata popolare dell’alessandrinità. Anzi, che la infrangono, pur spiegandola e negandola nello stesso tempo.
Ritratti dall’Alba sta tutto qui, tra racconto, mistero, storia, dialoghi impossibili, descrizioni… in uno sforzo erculeo per spiegare una città che invece cerca il nascondimento e rischia di trovare chiarezza. Anzi il chiarore di quando il giorno inizia, la notte termina e si accende una nuova speranza offerta da una nuova conoscenza del nostro passato.”
Quello che si sa, in più, di questo nuovo libro di Fabbio è la tecnica mista con la quale è scritto: tra saggio, dialoghi impossibili, romanzo autobiografico, racconto. Il tutto condito da una sorta di "urbefobia" che non consente all’autore di uscire fuori dai margini della sua città.
Il libro conclude la prima parte del progetto “Ritratti dall’alba”, che ha visto la realizzazione di un sito (www.ritrattidallalba.it), di un corso di 60 ore sulla storia di Alessandria erogato dall’Efal-MCL di Alessandria e di tutta una serie di iniziative alla ricerca di materiali, affinché rendere possibile la divulgazione della storia locale.
MFStudios ha intanto resa disponibile la copertina del libro.
Piercarlo Fabbio (Alessandria, 1955) ha svolto, fin dal 1979 – Guida al cinema comico, ed. Gammalibri, Milano – premio di cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – una costante attività di scrittore, intercalando generi diversi, dai saggi, alle raccolte dei propri articoli, dagli approfondimenti storici, agli istant book. Ha scritto anche per raccolte di brani con altri autori. L’ultimo suo lavoro, “La piazza del tempo, un ponte lungo 850 anni”, ha avuto due edizioni ed una versione digitale disponibile sulla rete web, anche se il primo libro telematico è degli anni Novanta, “Il Tuono in riabilitazione” dedicato al presidio Borsalino dal tempo della costruzione fino alla ristrutturazione post-alluvionale.
Insegnante, coordina il nuovo Centro di Formazione Professionale dell’EFAL/MCL . Il progetto “Ritratti dall’Alba”, che comprende anche questo impegno editoriale, è svolto in partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
È autore e speaker della trasmissione settimanale su Radio BBSI “La mia cara Alessandria”, che tratta temi legati alla storia della città.