Oggi ho fatto un giro con il mio cane, Argo, e ho visto che le aree verdi del quartiere Galimberti sono letteralmente prese d'assalto dai bambini, accompagnati dai loro nonni o dai genitori. I bimbi si divertono con poco: uno scivolo, un'altalena, un pallone, una porta da foot-ball immaginata con il posizionamento a terra di due maglie inutili, visto il caldo (e chissà quante discussioni su quel goal: alto, no rete! Perché la partita di oggi è di quelle determinanti per il destino di ogni piccolo giocatore in campo).

Guardando bene ho visto che qualche gioco soffre i segni del tempo, qualche altro è male in parte, altri ancora funzionano egregiamente. Mi è venuto in mente di valutare se il Comune può fare qualche cosa in più di ciò che finora ha fatto.

Se non ricordo male, tra città e sobborghi, le aree gioco sono oltre una quarantina. Occorrerebbe un'azione tendente a riqualificare le aree e i giochi, per evitare di fare interventi stiracchiati di mera sostituzione attendendo che questo o quel gioco si rompa sotto gli occhi dei bimbi e dei genitori, squassato dall'età e dall'uso. Fatemici pensare un poco e valutare quante risorse sarebbero necessarie per migliorare la qualità delle aree gioco e rendere così più gradevoli ed utilizzabili queste aree immerse nel verde a cui, in autunno abbiamo già aggiunto (almeno in alcune) qualche albero, magari anche pensando alle panchine ove nonni e genitori desiderano sedersi ad aspettare che il gioco dei loro piccoli si svolga.

Vi dirò qualcosa, da domani mi metto all'opera.

Piercarlo Fabbio