26 gennaio. Ci sono molti modi per ricordare. Ci sono storie cancellate dalla nostra storia. Ci sono vicende, fatti, avvenimenti che per la cultura ufficiale non devono far parte del nostro retaggio culturale, del nostro patrimonio formativo e fondativo.

Nel secolo breve, come è stato chiamato il novecento, sembra che il ventennio fascista debba essere sbrigato con frettolosità, vergogna ed una classificazione stereotipa. Quasi ci si trovasse di fronte ad una rappresentazione della vita dei nostri padri da mettere in faceto, quasi a far da contraltare al dramma della seconda guerra mondiale, della guerra di liberazione e della guerra civile svoltesi in Italia.

A questo mi fa pensare l'omaggio dedicato dall'Unione Monarchica Italiana (UMI), animata in Alessandria dal vulcanico Carmine Passalacqua e dal Club Kiwanis: una giornata della memoria in cui la vicenda della famiglia Savoia si inserisce a pieno titolo e quella di Mafalda segna la faglia difficilissima tra ragion di stato e sentimento. Così all'Europista, nel sentire l'esposizione di Cristina Siccardi, biografa preparata e brillante di molte vicende della Casa Reale, e le parole di Carmine Passalacqua, ho colto l'occasione per richiamare i pubblici amministratori ad un rispetto per la storia che è servizio alla verità ed alla comunità di riferimento.

In questo modo, davanti ad un pubblico folto e compartecipe, si è richiamata una giornata della memoria senza necessità di falsa retorica e senza, soprattutto, chiusure improponibili nell'anno del Signore 2007...

Piercarlo Fabbio

Le foto sono di Davide Colombo. Basta cliccare sulle icone per ottenerne l'ingrandimento

1. I relatori: Carmine Passalacqua, Piercarlo Fabbio e Cristina Siccardi

2. Il totale della ex taglieria del pelo

3. Foto di gruppo

4) Piercarlo Fabbio durante il suo intervento

5) Un ringraziamento a Carmine Passalacqua per l'organizzazione