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Martedì 7 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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27/06/2011

Il sindaco: Attacchiamo il network della mafia e dimostriamoci più forti

La marcia per la legalità di ‘Libera’ si chiude ad Alessandria. In Comune consegnata la lettera al sindaco Fabbio. Galleria fotografica di Albino Neri

   

Il sindaco: Attacchiamo il network della mafia e dimostriamoci più forti

Poche settimane prima di essere ucciso dalla mafia, in un’intervista a Giorgio Bocca di Repubblica del 10 agosto 1982, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, premesso che disinteressarsi della mafia è uno sbaglio, spiegava, che “la mafia ormai sta nelle maggiori città italiane dove ha fatto grossi investimenti edilizi, o commerciali e magari industriali. Vede, a me interessa conoscere questa ‘accumulazione primitiva’ del capitale mafioso, questa fase di riciclaggio del denaro sporco, queste lire rubate, estorte che architetti o grafici di chiara fama hanno trasformato in case moderne o alberghi e ristoranti à la page. Ma mi interessa ancora di più la rete mafiosa di controllo, che grazie a quelle case, a quelle imprese, a quei commerci magari passati a mani insospettabili, corrette, sta nei punti chiave, assicura i rifugi, procura le vie di riciclaggio, controlla il potere”.

“Ancora oggi la mafia si rifà a questi criteri – ha detto il sindaco Piercarlo Fabbio, accogliendo, questa mattina, nell’androne di Palazzo Rosso i due podisti di ‘Libera’ che hanno chiuso in Alessandria la loro ‘marcia’ per la legalità dopo avere attraversato i 190 centri della provincia - E’ il network, potente e articolato, che va attaccato e, noi, ogni giorno, con la Polizia Municipale forniamo un decisivo contributo al difficile lavoro della Magistratura e delle forze dell’ordine. Il messaggio che mi è stato consegnato è per me un onore, perché è un particolare sistema per accendere le luci su questo fenomeno. Come Comune abbiamo firmato un protocollo d’intesa con la Prefettura per i migliorare i percorsi antimafia; oggi tracciamo tutti i pagamenti dei nostri appalti, fino al più piccolo subappaltatore, anche se i controlli che si mettono in atto spesso scatenano moti di intolleranza da parte del mondo economico. Da qui in avanti occorre però fare qualcosa in più, affinchè le amministrazioni abbiano la capacità di mandare in automatico la struttura, facendo da argine a qualunque tipo di infiltrazione malavitosa”.
Intanto il 21 giugno scorso l’Anci Giovani, di cui è membro anche il consigliere alessandrino Emanuele Locci, ha presentato una mozione con cui “non si chiede ai Comuni soltanto di costituirsi parte civile nei processi per mafia, ma li coinvolge nella lotta di tutte le possibili evoluzioni del ‘fenomeno pizzo’. Spesso, dietro le rassicurazioni del mafioso che estorce denaro, si cela il tentativo di ‘infiltrarsi’ nella pubblica amministrazione…”. Un impegno e una sfida, in cui “cercheremo di coinvolgere tutti i sindaci della provincia”, ha sottolineato Fabbio, ricordando anche come continui la collaborazione con l’associazione ‘Percival’ (che fa parte del coordinamento di ‘Libera contro tutte le mafie’) per un mirato progetto di educazione alla legalità nelle scuole, dalla materna alle superiori. “La responsabilità della comunità – ha concluso il primo cittadino di Alessandria – deve essere un valore assolutamente vissuto. Non siamo infatti al riparo da aggressioni nel futuro, ma uniti si può fare e si deve fare tutto quanto in nostro potere, per dimostrarci più forti”.


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