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Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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09/12/2009

Fabbio firma la Carta dei Comuni verso Copenhagen

A Grosseto da relatore per spiegare l'Alessandria dell'ambiente, il Sindaco, dopo essere stato pioniere della Convenant of Major, segna un ulteriore passo verso la riduzione del CO2 rivolgendosi ai grandi del mondo

   

Fabbio firma la Carta dei Comuni verso Copenhagen

Il sindaco Piercarlo Fabbio ha partecipato nei giorni scorsi alla giornata per la sensibilità ambientale, “Countdown verso Copenhagen 2009: i sindaci mobilitati in difesa del clima”, inserita nella campagna “Energia sostenibile per l’Europa” organizzata dalla provincia di Grosseto in collaborazione con l’ANCI, il Cosvig (Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche) e con il patrocinio della Regione Toscana e del Ministero dell’Ambiente.
L’incontro, che si è svolto nella sede del Polo Universitario Grossetano, ha visto la partecipazione degli ormai 100 comuni italiani che fanno parte del Patto dei sindaci (Alessandria è città “pioniera”, in quanto fa parte dall’inizio del 2008 del primo nucleo di 6 firmatari) e che, in questa occasione, hanno firmato la Carta dei Comuni, da presentare sabato 12 dicembre prossimo al Governo danese in occasione della quindicesima conferenza sul clima delle Nazioni Unite.
Nella Carta, i sindaci delle città italiane “sostengono con fermezza che le politiche e le azioni locali contribuiranno agli obiettivi sottoscritti a livello nazionale e potranno svolgere un ruolo importante nel rilancio dell’economia, promuovendo l’innovazione, sostenendo il mercato interno europeo e migliorando la competitività del sistema Europa nel panorama internazionale. La Carta dei Comuni vuole rappresentare un importante segnale della consapevolezza degli Enti locali virtuosi del nostro Paese, pronti a sostenere impegni precisi e condivisi per l’abbattimento dei gas climalteranti. Il ruolo degli enti locali sarà sempre più importante nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale ed energetica fissati dall’Unione Europea per il 2020”.
La giornata ha visto gli interventi del governatore della Regione Toscana, Claudio Martini, del presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, di Antonio Lumicisi del Ministero dell’Ambiente e dei rappresentanti dei comuni di Grosseto, Alessandria, Minervino di Lecce, Cerisano, Lodi, Udine, Scansano e Napoli.
Di grande interesse il contributo di Dipak Pant, antropologo ed economista, fondatore del primo gruppo italiano di studi interdisciplinari sull’Economia Sostenibile; lo studioso ha sostenuto l’importanza di impostare urbanisticamente delle città che tengano conto dell’uomo e delle sue esigenze, favorendo uno mobilità multiforme che faccia scorrere i veicoli in maniera più fluida, ad esempio, ma che sappia offrire anche un alto indice di walkability (camminabilità), ritenendo che, se l’Italia è molto esperta nel design di alto livello di oggetti di uso quotidiano, manca finora sia di city design, cioè di un progetto complessivo in grado di progettare una città che si adatti ai ritmi dei cittadini, evolvendosi con loro sia di micro design civico.
Il sindaco, Piercarlo Fabbio, ha descritto i grandi progetti in cui è impegnata Alessandria nell’ambito dell’ecosostenibilità : da Practise, a Concerto AL Piano, agli impianti a led per l’illuminazione pubblica, al villaggio fotovoltaico, sottolineando, però, gli alti costi di questi progetti: “il problema oggi è cambiare ritmo – ha osservato il sindaco – se continuiamo con il principio della riduzione del danno probabilmente non raggiungeremo l’obiettivo della riduzione del 20% di riduzione di immissione di CO2 in atmosfera entro il 2020. Cambiare ritmo vuol dire passare da un concetto di riduzione del danno a un concetto di riprogettazione delle nostre tecnologie e delle nostre cose di utilizzo quotidiano”.
“Occorre mettere insieme economia ed ecologia – ha concluso il sindaco - . Queste due cose, che sembrano molto distanti (servono grandissime risorse per orientarci verso l’utilizzo di fonti rinnovabili), devono stare insieme attraverso un codice e questo codice è ‘futuro’. L’economia oggi è in crisi perché è vissuta troppo nel presente, l’ecologia avrebbe la sua fortissima crisi se non facesse prevalere il concetto di futuro rispetto al presente”.


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