Piazza Marconi ha un anfratto che è un bonsai. Forse è una piazza dentro la piazza. Un piccolo spazio che è più difficile da pensare che un grande giardino. Eppure è un luogo ove gli alessandrini amano stare. Sedersi, chiacchierare, discorrere del più e del meno. Senza tempo e senza costrutto a prima vista, ma figli del loro tempo e della loro intelligenza a ben guardare.

Così quando mi è venuto in mente di trasformare la piazza in un bosco, pareva che il lavoro potesse durare lo spazio di un mattino... per Natale, forse ad arrivare fino all'Epifania e non di più con il bonus del capodanno di mezzo. Ma quando gli alessandrini si mettono in testa una cosa è assai difficile levargliela. Quando fai vedere loro che Alessandria è la più bella città del mondo - almeno per loro, almeno per noi - non sono secondi a nessuno nel resistere intorno ad un'idea.

A ben pensarci lo fanno dalla Fondazione. Crapuloni integerrimi anche contro il Barbarossa. Mica nessuno. L'imperatore in persona con tanto d'esercito e di Marchionne del Monferrato, inviso al punto giusto.

Bene, così quando ho chiesto loro: "che ne dite se mantenessimo l'addobbo natalizio in modo permanente?" hanno praticamente risposto unanimi. Lascialo lì, sindaco, e vedrai che verrà una bella piazza.

Ho dato loro retta. Del resto che vuoi fare. Vuoi per caso combattere contro i pronipoti di Gagliaudo (e qui potrei aprire un discorso fin troppo lungo su Gagliaudo, il monumento e la sua degna collocazione... sarà per un'altra volta)? Ho richiamato Gianfranco Paghera che aveva progettato lìaddobbo natalizio regalandolo alla città e gli ho detto della volontà dei miei concittadini.

Di lì a pochi giorni ecco l'idea del grande architetto del verde: una piazza bonsai piena di bonsai. Così si è sviluppato il concetto delle ciotole di rame realizzato da Il Girasole. A ciò abbiamo aggiunto le luci di Tecnoluce. E il risultato è sotto gli occhi di tutti... e di una telecamera che controlla il luogo.

Ora bisogna preservarlo. C'è solo un sistema - che mi pare in questi primi giorni gli alessandrini abbiano già messo in atto senza bisogno dei miei consigli - riappropriarsi, di presenza, di quello spazio per aggiungere storie alla storia di una grande città che forse, per un bel po', ci siamo dimenticati di amare.

Piercarlo Fabbio

(sindaco di Alessandria)

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