Pensavo al colore come elemento che caratterizza l'uscita dalla nebbia. Ma non l'intensa tonalità del giorno, quanto il crepuscolare acquerello trasparente dell'aurora. Perché ognuno è figlio della sua età, non se ne può sottrarre.

Può svincolarsi, avanzare avanguardista o attendere prudente nelle retrovie... ma rimarrà sempre figlio dei suoi padri, in attesa di tramandare le sue idee ai propri figli.

Allora oggi posso tentare di pensare a questa Alessandria: una città che inizia a marginarsi, a contornarsi sempre più distintamente, ma non prende la trasparenza, l'ectoplasmaticità della forma del suo costruito abituato all'ovatta della nebbia.

Così una pavimentazione... quella della via più importante della città non poteva che cogliere questa filosofia, questo sofferto uscire dalla monocromia per carpire la rapsodia delle timbriche più sofferte nelle pietre della nostra natura.

Casualità, camaleontica rappresentazione di se stessa, alterazione della sinossi schematica e costretta. Insomma, un inno alla creatività, alla fantasia, alla genialità di un popolo, che si fa terra da calpestare, che si fa elemento che regge un'intera idea ... Ma quanto peseranno mai queste benedette idee alessandrine?

Il Sindaco di Alessandria

Piercarlo Fabbio

Foto di Albino Neri - Cliccare sulle icone per ottenerne l'ingrandimento