Interrogazione sul prelevamento dell’acqua nelle località Sezzadio e Predosa

PREMESSO CHE:

- il progetto di prelevamento dell’acqua nelle località Sezzadio e Predosa, concepita con la finalità di garantire un approvvigionamento idrico integrativo per l’insediamento urbano di Acqui Terme, desta grande preoccupazione in particolare fra gli abitanti del territorio dei Comuni di Casal Cermelli, Bosco Marengo, Fresonara, Predosa;
- gli abitanti e gli agricoltori della zona temono che il prelievo di acqua arrechi grave ed irreparabile pregiudizio per la loro attività. L’area interessata è infatti coltivata in modo intensivo a colture orticole di pregio, che richiedono continue irrigazioni nella stagione estiva, pertanto questi interventi provocherebbero un impoverimento della falda rendendo più difficoltoso ed in alcuni casi impossibile il sollevamento dell’acqua, con la conseguenza di provocare gravi danni all’economia delle decine di aziende agricole della zona;
- la perdurante siccità estiva, “la grande sete”, come è stata denominata dai media, ha nuovamente fatto sì che nei Comuni di Casal Cermelli e Bosco Marengo il Torrente Orba stia andando totalmente in secca. Se il fenomeno dovesse continuare emergerebbe che il livello idrico dei pozzi della zona registrerebbero un abbassamento della falda molto al di sotto dei valori medi del periodo estivo.
- Il prelievo di grandi volumi di acqua come da decisione della Provincia, provocherebbe un ulteriore abbassamento della falda con la conseguenza di rendere inutilizzabile la maggior parte degli impianti di sollevamento;
- pur considerando l’approvvigionamento idrico del Comune di Acqui Terme una seria esigenza, non possiamo però esimerci dal manifestare la nostra preoccupazione per le aziende agricole presenti da sempre sul territorio, che rischiano di vedere sminuita la possibilità di continuare a svolgere le loro attività e per un’attività che finirebbe per non consentire realmente alla città di Acqui di essere dissetata;
- verificato che il Piano di Tutela delle acque della Regione Piemonte, rilanci per le acque superficiali l’utilizzo degli invasi, e nello specifico quello di Molare;

i sottoscritti Consiglieri Provinciali

INTERROGANO

il Signor Presidente della Giunta provinciale per conoscere, alla luce di quanto premesso ed essendo ormai il secondo anno che si verifica il fenomeno, se l’Amministrazione Provinciale ritenga di confermare il precedente indirizzo di soluzione del problema ovvero se non ritenga possibile rivedere la decisione precedentemente assunta, anche alla luce dei gravi danni che si arrecherebbero all’economia della zona interessata.

Piercarlo Fabbio