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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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12/10/2006

La famiglia nel mirino del Governo Prodi: colpita!

Le norme della Finanziaria sono in perfetta dissonanza con le politiche che vorrebbero essere d'aiuto alla famiglia. Così il centrosinistra si appresta a demolire il nucleo primario della società.

   

La famiglia nel mirino del Governo Prodi: colpita!

Il tema della FAMIGLIA, questa settimana, è tornato all’onore delle prime pagine dei mass media sia per una serie di autorevoli interventi, sia per la discussione della legge finanziaria.
Il Papa domenica scorsa all’Angelus ha assicurato che il mondo odierno ha bisogno di famiglie in grado di andare contro la corrente delle mode culturali.
“Possano i coniugi cristiani costruire una famiglia aperta alla vita e capace di affrontare unita le molte e complesse sfide di questo nostro tempo. C’è oggi particolarmente bisogno della loro testimonianza,” ha detto Benedetto XVI e poi ha proseguito: “C’è bisogno di famiglie che non si lascino travolgere da moderne correnti culturali ispirate all’edonismo e al relativismo e siano pronte piuttosto a compiere con generosa dedizione la loro missione nella Chiesa e nella società”.
Come riportato dalle Agenzie di stampa, dopo aver recitato l’Angelus, parlando in francese, il Papa ha chiesto che “per il bene di tutti, i responsabili della vita pubblica sostengano l’istituzione coniugale e familiare, fondamentale per la società”.

Anche il Presidente della Repubblica nel recentissimo messaggio inviato ad un convegno organizzato dalla Fondazione Gorrieri è stato esplicito e lapidario.
Riporto alcune frasi apparse sui giornali: “La carenza di servizi a sostegno delle famiglie con figli è una delle ragioni, anche se certo non la sola, che spiegano il basso tasso di natalità italiano.”
“La bassa natalità –afferma Napolitano- ha non solo e non tanto conseguenze negative in termini di prospettive economiche per un sistema paese, ma costituisce soprattutto un segnale di malessere di una comunità umana”
A fronte di tali importantissime affermazioni, la lettura delle pagine - relative alla Finanziaria - dei quotidiani a tiratura nazionale di questi ultimi giorni non sono così confortanti: vedasi, per tutti, le tabelle e i commenti del Sole 24 ore da dove risulterebbe che a pagare più tasse non sono i redditi superiori a 75.000 euro, ma –incredibile!- i dipendenti con moglie e due figli che guadagnano solo 30.000 euro annui.
Mi limito a registrare che se riconoscere appieno il valore della famiglia e della natalità al fine di evitare il declino (umano, sociale ed economico) del paese è una urgenza assoluta, l’entità delle cifre dedicate a tale finalità e la selettività degli interventi, nella Finanziaria 2007 approntata dal governo, non sono proporzionati a tale obiettivo.
Il passaggio dal sistema delle deduzioni previsto nella finanziaria 2006, e cioè la possibilità per tutti di detrarre dall’imponibile il costo dei figli a carico, a quello delle detrazioni e cioè la detrazione dall’imposta di una quota che decresce col crescere del reddito fino ad essere inconsistente sopra i 35.000 euro, per un padre (o una madre) di famiglia è solo uno svantaggio.
Ci sono anche altri aspetti della finanziaria che mi preoccupano: quelli che vanno ancora ad incidere negativamente sul patrimonio familiare come ad esempio la revisione degli estimi catastali, le addizionali irpef che potrebbero introdurre gli enti locali, la tassa di successione o quelli che limitano la libertà di scelta delle famiglie quali la riduzione dei fondi per le scuole paritarie o l’abolizione del 5 per mille in favore delle associazioni di volontariato.
Altro che famiglia al centro dell’azione di governo!
Con questi provvedimenti la famiglia entra direttamente nel mirino dell’azione di governo… per essere impallinata!

Teresa Curino

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria