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Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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12/07/2005

Consuntivo Comune: 16 anni per realizzare un'opera promessa nel 2004?

Gli appunti per l'intervento durante il Consiglio Comunale di martedì 12 luglio. Una vera e propria controrelazione da parte dell'opposizione.

   

Consuntivo Comune: 16 anni per realizzare un'opera promessa nel 2004?

1) Una delle preoccupazioni che da sempre abbiamo è come rendere conto ai concittadini dell’operato di un’Amministrazione:

- La contabilità finanziaria del rendiconto

- Il conto del patrimonio

- Il Conto economico

- Il prospetto di conciliazione

- I parametri ragionieristici e gli indicatori del controllo di gestione

sono tutte questioni che attirano l’interesse degli addetti ai lavori, ma che affascinano e suggestionano assai poco gli alessandrini.

 

2) le stesse valutazioni sul piano politico sono molte volte il frutto di astrazioni, il risultato di un cammino di conoscenza di alcuni passaggi del consuntivo e appaiono, sebbene siano fondati, come una mera cortina fumogena avanti gli occhi dell’opinione pubblica. (esempio: il nostro slogan politico sul bilancio di previsione era “ritorno al passato”, perché ci pareva di rivedere per il 2005 antiche ombre: negate le promesse dal patto di stabilità, rimanevano le misere realizzazioni del 2004 come punto di riferimento di una possibile promessa di spesa. Capivamo per prima noi come fosse complicato spiegare questo ragionamento contorsionistico, ma ben fondato su dati di fatto)

 

3) l’idea di complessità non si riesce a dare: i cittadini, nella maggioranza dei casi si disinteressano di queste discussioni e coloro che si avvicinano a questi temi finiscono per prendersela con la pochezza di professionalità che il mestiere del Consigliere non dovrebbe portare con sé, ma che dà l’impressione, purtroppo, di essere ben presente.

 

4) Allora punteremo la nostra attenzione su alcuni ingrandimenti, sperando che almeno questi possano chiarire la nostra critica, ringraziando il Collegio dei Revisori del Conto, che non manca mai di sostenerci in termini di consulenza e di professionalità:

 

5) l’avanzo di amministrazione, per iniziare:

- Primo aspetto: l’avanzo di amministrazione di oltre 1,1 milioni di euro (che non è risultato di un trascinamento degli anni precedenti, visto che l’avanzo del 2003 è stato completamente applicato in sede di assestamento generale (3,9 milioni di Euro: 2,5 correnti; 1,4 conto capitale). Ora vi sono due modi per intenderlo:

    a) positivo: abbiamo speso meno di quanto avevamo a disposizione (il risparmio/ in realtà uno spostamento della capacità di spesa nel tempo), pur se tale ragionamento dovremmo condurlo sul mero differenziale entrata e spesa della gestione dell’esercizio (“clamorosamente positiva” + 4,9 milioni di euro)

    b) negativo: abbiamo chiesto più di quanto ci era necessario – o ci hanno dato più di quanto siamo in grado di spendere come macchina (spreco di danaro pubblico)

- Nel novembre 2004 avevamo previsto in via definitiva ben 3,9 milioni di euro di avanzo. Gli impegni di un dicembre laborioso della macchina comunale e, soprattutto la ricognizione sui residui attivi e passivi hanno fatto il resto

- L’opinione pubblica sappia che:

    a) abbiamo riaccertato minori residui attivi per 8,2 milioni di Euro (pensavamo che ce ne toccassero di più, da cespiti diversi: multe, per esempio, che abbiamo elevato, ma nessuno ci ha pagato per ben 4 milioni di euro, oppure recuperi dell’evasione non realizzati, contributi conteggiati ma mai arrivati)

    b) abbiamo riaccertato minori residui passivi per 4,4 milioni di euro (alla fine pensavamo di spendere ma non abbiamo speso o perché non realizzato o perché si sono generate economie)

solo attraverso questa riqualificazione abbiamo abbattuto l’avanzo di amministrazione, che, altrimenti sarebbe stato fisiologicamente lo stesso dell’anno precedente.

 

6) Gli investimenti (riprendo il concetto già espresso delle promesse e di ciò che si può fare al netto di queste per il patto di stabilità interno per il 2005):

    - Avevamo previsto opere in conto capitale per 51,2 milioni di euro

    - Abbiamo impegnato (impegno, liquidazione, ordinazione, pagamento) 31,2 milioni di Euro, pari al 60,20 del previsto. Circa il 40% di ciò che abbiamo promesso non lo abbiamo realizzato.

Ecco una buona ragione per dichiarare quel titolo: “ritorno al passato”.

    - parliamo dell’impegnato non del realizzato (normalmente, per esplicita ricognizione del Ragioniere capo, nell’esercizio di competenza si impegna 100 e si paga 10, cioè si realizza il 10% in via definitiva di ciò che si era promesso)

    - Inefficienza: il 6% del promesso si realizza. A questo ritmo ci vorrebbero 16 anni per realizzare le opere promesse nel 2004

 

7) Siamo, ovviamente, più precisi per le spese di parte corrente, dove, peraltro si realizza un’economia di 7,8 milioni di euro, compensati dal minore introito delle plusvalenze (che noi avevamo fortemente criticato per la sovrastima in previsione). Diventiamo anche peggiori pagatori dei nostri fornitori: pagamenti pari al 61,32% degli impegni (-2,62% rispetto al 2003)

 

8) I parametri del DM n. 217 del 10/6/2003: 38,68% il volume dei residui passivi correnti sulle spese correnti (dovrebbe essere al massimo: 27%)

 

9) Come far capire queste complicazioni ai nostri concittadini? L’analisi della pressione tributaria per l’anno di riferimento potrebbe essere una parziale risposta, almeno sul versante di ciò che chiediamo agli alessandrini per finanziare parzialmente i nostri servizi ed interventi:

Tarsu e TIA uguale montante 2004/2005 (13,2 milioni di euro) per esempio nel 2005 in Alessandria si paga 2,14 euro/mq per l’abitazione, quando la media delle città considerate (Como, Pavia, Varese, Asti, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli è di 1,91 euro per mq nel 2005 e 1,90 nel 2004)

ICI nel 2004 per l’abitazione principale era 5,8 per mille, quando la media era 5,1; nel 2005 abbassiamo a 5,4 per mille, ma la media cala anch’essa al 5,04 per mille.

 

10) Torniamo dunque a chiedere la Rendicontazione a bilancio sociale e un sistema di indicatori che ci consenta una lettura degli obiettivi (la faticosa opera della Commissione Controllo di gestione per fornirci strumenti in questa direzione), che ci consentirebbe di verificare:

a) gli obiettivi effettivamente raggiunti rispetto a quelli preventivati

b) i soggetti coinvolti

c) le risorse impegnate effettivamente per singoli cittadini o loro categorie.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria