Si viveva in un incanto. Quello del dolce far nulla. Fin che l’incantesimo ha tenuto – è durato 2 anni e mezzo – tutti vivevano felici e contenti. Poi la Giunta ha dovuto decidere di fare qualcosa. Nulla di operativo, per carità. Ma almeno mettere in cantiere qualche progetto che darà i suoi frutti fra qualche anno. È bastato questo per alterare i rapporti tra le forze della maggioranza, i cui componenti già non vivevano di pace e beatitudine all’interno dei propri partiti. Così è passata la crisi della Margherita ed ora stiamo vivendo quella assai più grave dei DS, che, come la prima, avrà riflessi sull’andamento dell’esecutivo.

Uno dei problemi della rinegoziazione politica è comunque l’allungamento dei tempi nelle decisioni. Piuttosto che chiedere dimissioni a Sindaco e maggioranza, che suonerebbero tanto improbabili quanto la capacità del centrosinistra di governare seriamente Alessandria, volevamo comunicare ai concittadini, che attendono di vedere azioni, opere e realizzazioni, che si dovranno mettere il cuore in pace e aspettare ancora.

I fatti successi in questi giorni – due importanti commissioni e un consiglio comunale saltati – sono forieri di un tempo d’attesa che supera le più rosee previsioni dell’opposizione. I sottoscritti, pur stupiti, non ringraziano.

Piercarlo Fabbio