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Martedì 7 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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09/08/2013

Bilancio ed ATM: il Comune tra promesse e bugie

Niente stipendi ai lavoratori ATM. Questo mese tocca a loro. Ma intanto la Sindaca continua a chiedere proroghe allo Stato. Più tempo per poter equilibrare il bilancio

   

Bilancio ed ATM: il Comune tra promesse e bugie

Bilancio equilibrato: considerazioni sul prolungamento dell’agonia

 

Purtroppo continua la comunicazione bugiarda ed imprecisa del Sindaco di Alessandria Rossa, tutta tesa da una parte a farsi costruire norme da un Parlamento probabilmente inconsapevole della gravità di ciò che vota, che modifichino di sottecchi il Testo Unico degli Enti Locali, che ricordo è testo sottoposto alla tutela dell’art. 128 della Costituzione (art. 1 c. 4 Dlgs 267/2000) e occorrerebbe grande attenzione da parte di funzionari del Ministero dell’Interno – strano, l’unico Ministro che non viene citato nel comunicato del Sindaco è proprio Alfano, anzi il tutto appare come un fatto privato del PD – ad operare sulla modifica di un principio: se il dissesto è, come è, una situazione straordinaria, occorre che al più presto venga posto rimedio. Ora, dopo la comparsata dei senn. Borioli e Fornaro, che già hanno allungato a due anni il tempo di riequilibrare stabilmente il bilancio, la Sindaca ci comunica con certezza che l’on. Letta, il Ministro Saccomanni e qualche dirigente dell’”Interno” sono pronti a sostenere le esigenze della sua Giunta, incapace, dopo 16 mesi di Governo, di presentare uno straccio di Bilancio per come dettato dalla Legge. Anzi di presentare un’ipotesi talmente lontana dall’obiettivo previsto dalla legge – e si straparla di legalità – da farselo non accettare dalla Commissione ministeriale preposta. Ci chiediamo, ma oltre a sblaterare contro gli amministratori precedenti, quali sarebbero i risultati raggiunti da questa Giunta, che praticamente non esiste, quindi da questa Sindaca?
E la risposta sta nell’altra parte del problema: fornire dati inattendibili per dimostrare la colpevolezza tremebonda dei precedenti amministratori e la propria grande propensione alla legalità, che vicende come Costruire Insieme e un tentativo di bilancio stabilmente “non equilibrato” hanno messo in forte dubbio. La certezza è che a parole tutto possa funzionare ma nei fatti si sia ben lontani dall’ottenere risultati. E del resto se non fosse così, perché richiedere continue proroghe allo Stato?
Un esempio: i 46 milioni di debito del bilancio Consuntivo 2011, a detta della Sindaca “ereditiera”, si sarebbero ridotti ai 12 nel 2012. Vero? Mah?! Intanto non esiste il Consuntivo 2011. La Giunta precedente ha in effetti proposto un provvedimento, ma nessun Consiglio Comunale lo ha mai adottato, né il precedente, né l’attuale. Peraltro i 46 milioni erano costituiti da 19 di disavanzo di parte corrente e da 26 di debiti fuori bilancio. Ma la delibera del riconoscimento dei debiti fuori bilancio non è mai stata votata, neppure dalla maggioranza attuale e quindi i debiti non sono riconosciuti. I creditori possono vantare il recupero nei confronti dei dirigenti che hanno ordinato la spesa, ma niente più. E i 12 milioni di disavanzo del 2012 da chi sono stati certificati visto che non esiste un rendiconto 2012, né un preventivo 2012? Può essere così, come non essere. E se così bastasse, a cosa servirebbe la politica?
Ci vuole probabilmente più amore per la verità e meno faziosità; più capacità di affrontare i problemi dialogando e meno arroganza, ma dopo 16 mesi di governo cittadino mi pare che sia utopia pensare ad atteggiamenti diversi da quelli fin qui sopportati. Certo, il bene di Alessandria con difficoltà passa da questi comportamenti, che il PDL stigmatizza con forza. E siamo certi che prolungare l’agonia non sia un bene.

 


Il caso ATM

 

Si sa che la situazione del Trasporto Pubblico Locale non è florida. Lo sa la Provincia, lo sa il Consorzio delle aziende che effettuano il Trasporto extraurbano, lo sa l’ATM, lo sa il Comune di Alessandria, ma l’ultima vicenda capitata all’azienda di casa nostra ha dell’incredibile.
Per ordine. Il Comune di Alessandria riceve dalla Regione Piemonte fondi da girare all’ATM per l’effettuazione del servizio. Sono tra i 5 e i 6 milioni di euro all’anno (base 2010), che hanno però subito progressive riduzioni. Ora l’ultima tranche arrivata dalla Regione è stata bloccata dal Comune – non si sa perché, anche se si sussurra di una determina prima firmata da Neri (sostituto di Zaccone) e poi inspiegabilmente ritirata - e i lavoratori ATM rischiano di rimanere con il solo acconto dello stipendio di luglio, nonostante le precisazioni della Sindaco che al solito si è specializzata in “eredità” e dice solo una parte della verità. Quella a lei più conveniente, perché se tutto funzionasse, perché ATM non riesce a pagare gli stipendi?
Complice il generale agosto e l’imminente ferragosto, la mobilitazione dei lavoratori è sconsigliata, ma c’è un’ulteriore problema: nello stipendio di luglio si incanala anche il rimborso IRPEF del 2012 di ogni lavoratore che abbia scelto questa facoltà. Sono denari dei lavoratori che ATM, come sostituto d’imposta, ritorna agli stessi. E’ legittimo un comportamento del genere con denari che non sono certo dell’azienda?
Infine un’annotazione di non poco conto. ATM ha sempre vissuto integrando i contributi comunali e regionali con gli incassi dei parcheggi. Mediamente introiti intorno a circa 20 mila euro il giorno. Nell’ultimo periodo, grazie anche all’aumento delle tariffe decise dalla Giunta Rossa, l’incasso si è ridotto a poco più di 5000 euro. Una debacle su tutta la linea. E rimane sempre aperta la questione dei 50 lavoratori che si dichiarerebbero in esubero, da retribuire con contratti di solidarietà, pur se il PDL ha dimostrato in Commissione Consiliare che il Piano dell’Azienda è largamente compensabile con risorse interne diversamente distribuite. E non sempre licenziare i lavoratori è la strada più giusta.



Piercarlo Fabbio
Presidente PDL
Comune di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria