“È una questione di giustizia e di corretto rapporto con i cittadini – dichiara Piercarlo Fabbio, capogruppo di Forza Italia in Comune di Alessandria – pur se comprendo la necessità dell’Ente Pubblico comunale di procedere alla revisione dei ruoli ed al recupero della cosiddetta “evasione”. Non giustifico, però, modalità e atteggiamento inquisitorio e vessatorio del Comune. È dal 2000 che questo fenomeno è stato attivato, con gravi errori metodologici e soprattutto non tenendo conto della storia dei rapporti tra Amministrazione e amministrati”. Di cosa si tratta? Dell’ennesima puntata delle “cartelle” per la TARSU, che ha già investito altri sobborghi e che in questi giorni investe il sobborgo di San Giuliano Vecchio. In breve, il Comune , nel novembre 2000, invitava i cittadini all’accertamento delle superfici occupate. Nei sobborghi la situazione era sedimentata da tempo e, per varie ragioni (ad esempio la cessazione di attività agricole) non era stata più rivista. I cittadini convenivano correttamente all’invito e consegnavano i documenti richiesti. Nel caso di pagamento TARSU per superfici difformi da quelle accertate, il Comune procedeva al recupero delle cifre “dovute” per i due anni precedenti, oltre all’applicazione delle sanzioni e degli interessi. Ovviamente le cartelle della TARSU assumevano connotati assai differenti rispetto a quelle a cui le famiglie erano abituate. In questi periodi una normale rateazione incide non poco sui bilanci familiari. “E il Comune doveva sforzarsi a individuare strumenti eccezionali per un’azione eccezionale” – continua Fabbio - “così ho presentato un’interrogazione per comprendere fin dove è possibile operare e, soprattutto, in quale misura l’Amministrazione Comunale ha deciso di applicare le provvidenze previste dalla Finanziaria nei confronti dei cittadini colpiti”.

Ecco il testo integrale dell’interrogazione:

- ritardo nella consegna di avvisi di pagamento Tarsu e rateazioni più favorevoli al cittadino

Il Comune di Alessandria, direzione economico-finanziaria, servizio tributi comunali, invitava, nel novembre 2000 con nota prot. 100692/13 (riferimento ad esempio) i cittadini residenti a San Giuliano Vecchio ad un accertamento per la revisione della posizione contributiva, sostanzialmente ai fini del pagamento della TARSU. I cittadini presentavano regolarmente quanto richiesto (planimetrie catastali dei locali detenuti e occupati, visure catastali, contratti di locazione, codice fiscale, iscrizione a ruolo per la Tassa rifiuti). A seguito di tale dichiarazione, ai casi che presentavano difformità tra ruoli precedenti e aggiornamento superfici, veniva applicata la nuova tariffa, in molti casi maggiorata, oltre alle sanzioni per infedele od omessa dichiarazione e quota interessi per insufficiente versamento. I concittadini si trovavano in condizioni di difficoltà, per effetto della normativa contraddittoria, ma soprattutto per l’atteggiamento del Comune, considerato, dagli stessi, vessatorio ed ingiusto. Peraltro in questi giorni stanno giungendo ai cittadini in questione avvisi di pagamento che recano importi connessi a rateazioni con scadenza a luglio, quando gli avvisi stessi sono giunti a fine settembre. Stante la situazione – che riproduce quelle precedentemente denunciate per altri sobborghi – l’interrogante chiede quali soluzioni abbia previsto l’Amministrazione per alleviare l’onere di una rateazione effettivamente pesante per i bilanci delle famiglie sulla scorta delle esperienze rilevate o quali di nuove possano essere individuate, specie in termini di più favorevole rateazione e di cassazione degli interessi. Chiede altresì se alla fattispecie siano state applicate o possano essere applicate le provvidenze previste dalla legge 27 dicembre 2003 n. 289 in materia di sanatoria per i tributi locali ed in quale misura.