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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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05/12/2002

Nascono "Gli incontri del villaggio"

Per incominciare a risolvere il problema di guardarsi attorno su questioni specifiche della società alessandrina. Pongono al centro del ragionamento quel concetto di "villaggio globale" che oggi viene messo in forte discussione.

   

Alcuni anziani operatori politici, mi raccontavano che alle prime elezioni dell'era repubblicana, nel 1948, loro stessi erano soliti partecipare ai comizi dei partiti non propri. Era un modo di informarsi sulle posizioni degli avversari, ma anche una maniera per mantenere uno stile di rapporti, un rispetto, che, man mano si sono persi nel tempo e con il tempo. È anche vero che oggi i media riportano molte delle posizioni in campo, ma una cosa è sentire di persona, farsi un'idea, sapere che si controbatte ad una valutazione che si è ascoltata e altra ancora registrare le sintesi intermediate di un giornalista. Il fatto è che oggi, in sede locale, poche sono le occasioni extraistituzionali di attivare un confronto. Gli stessi partiti, che dovrebbero favorire il pluralismo delle voci attraverso l'organizzazione di luoghi di discussione, pensano oggi più alle loro ferite che a quelle della società che li circonda. Ecco perché sono nati "Gli incontri del villaggio", che sono tenuti a battesimo dal Gruppo Consiliare Regionale di Forza Italia - presieduto dall'attento Valerio Cattaneo - e dal Gruppo Consiliare azzurro al Comune di Alessandria, promovendo, sabato 7 dicembre, un dialogo sullo sviluppo possibile di Alessandria. Proprio per incominciare a risolvere il problema di guardarsi attorno su questioni specifiche della società alessandrina (ma non è un must quello di vincolarsi esplicitamente alla situazione locale) e di trovare convergenze e divergenze fra esponenti di diverse forze politiche, in modo libero, senza attendere le liturgie un poco stentate dei Consigli o delle Commissioni consiliari. Ma, ovviamente, non è l'unico motivo, anche se resta il più suggestivo. Tanto per aggiungere valutazioni, "Gli incontri del villaggio" non riportano certo ad un'idea bucolica o elegiaca della società, ma pongono al centro del ragionamento quel concetto di "villaggio globale" che oggi viene messo in forte discussione - nel mondo occidentale - dai movimenti no-global. Parlare di "villaggio" non vuol dire sposarlo a tutti gli effetti, ma segnalare che, nonostante la congiuntura sfavorevole, permane e continua a funzionare. È un modo di vivere la nostra complessità, è una maniera di fare economia di mercato, è un atteggiamento per avvicinare genti che, solo fino a cinquant'anni fa regolavano i loro rapporti con guerre sanguinose e di violenza inaudita. Ecco, "Gli incontri del villaggio", da questo punto di vista, sono un omaggio alla pace, senza bisogno di parlarne direttamente; segnano una cultura e forse, ma questo lo sperano in molti, specie tra coloro che li hanno fatti nascere, uno spartiacque (per carità, locale fin che si vuole e si deve!) in un epoca che forse deve ricominciare ad avere un poco più di certezze. O forse di esercitare ancor più il dubbio dell'intelligenza… Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria