Quanto è bella Alessandria?
Domanda intrigante, ma a cui bisogna rispondere. Col cuore, prima ancora che con la mente. Perché la bellezza è una questione sentimentale, almeno quando si valuta la propria città, la propria comunità, la gente che ogni giorno ci sta intorno e che vorrei vedere sempre più sorridere. Anche se i problemi quotidiani non ce lo consentirebbero. Anche se i nostri affanni ci porterebbero a pensare in tutt’altra direzione.
Ma quando veniamo richiamati al tema, ecco la risposta: questo mese Alessandria è più bella di notte… come Boniek quando solcava i campi di calcio… perché aver dedicato la città al tema della luce, ha avuto il suo effetto.
L’illuminazione degli episodi più interessanti dell’architettura del novecento, che scandiscono il percorso complicato, aritmico dell’edilizia urbana; le luci su alcuni monumenti come Palazzo Monferrato, San Giovannino, l’arco di Trionfo di Piazza Matteotti; i fari agli ingressi della città come accoglienza e come punto di riferimento per chi arriva e per chi ritiene di raggiungerci; i giganteschi alberi di Natale che incantano il centro e il Cristo come in una ghirlanda di attenzione o il presepio del Movimento Cristiano Lavoratori; le luminarie nelle vie, di fatto triplicate rispetto agli anni scorsi… sono tutti esempi di un’attenzione migliore verso se stessi. Forse di una serata di gala interminabile che la città vorrebbe regalarsi.
Un po’ come il brutto anatroccolo che si fa cigno e viene ammirato da chi prima lo disdegnava; un po’ come una giovane ragazza che scopre una sua nuova identità. Lascia la natura “acqua e sapone” e acquisisce quella di affascinante signora di classe.
Non so se questa sia bellezza o artifizio, ma certo che Alessandria ora mi pare così.

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria