5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Quello che molti dicono essere il miglior sistema elettorale che conosciamo - l'elezione diretta dei Sindaci - ha fatto segnare, nel primo turno delle amministrative appena svolto, i suoi limiti: non riesce ad affezionare la gente alla politica o all'amministrazione della cosa pubblica. Intanto uno strumento non è né causa, né soluzione, con buona pace di chi se la prende con il "porcellum", magari avendone avuto un vantaggio abnorme in termini di seggi. La politica deve ritrovare un rapporto più stabile e vero con gli elettori, interessarsi più ai loro problemi di comunità, fare il bene comune e dimostrare di poter incidere e contare sulla vita di ognuno. Un sindaco senza soldi e che piange miseria ogni giorno è un problena e non una soluzione. L'agorà dei grillini, pur mediato dalla rete, presuppone che tutti vi partecipino, altrimenti è oligarchia, anzi, con i voti presi nell'ultima tornata rischia di essere addirittura residualità. Paradossalmente sta meglio di tutti il PD, che era la sigla che stava peggio: rarefacendosi il numero degli elettori, valgono di più le strutture e il partito di Epifani un minimo di radicamento l'ha ancora. Vedi il clamoroso caso di Siena, con il suo scandalo MPS, che non cambia i timonieri. Il PDL rimane un partito di opinione legato a doppio filo con il suo leader. Se soffre lui, soffre il partito. Chi tenta di toglierlo di mezzo, sarà cinico, ma ha individuato il problema e la soluzione. Riusciranno i nostri eroi, ora che il cavaliere, dopo il tonfo della Lega, è anche solo col PDL a trovare una nuova direzione? Quale? Una grande tessitura dei partiti e dei movimenti che fanno capo o riferimento al Partito Popolare Europeo ed un rinnovato interesse per i casi della gente. Del resto la politica per quale ragione è in campo se non per questa?

(141) Alessandria 28 maggio 2013