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17/06/2007

Governo: crisi superata, ma per quanto ancora?

Ettore Bonalberti commenta l'attuale momento politico italiano. Prodi anatra zoppa, che tenta di resistere alla sua debolezza aspettando tempi migliori

   

Governo: crisi superata, ma per quanto ancora?

Crisi superata, ma per quanto ancora?
Minaccia di crisi, almeno per adesso, superata, con il voto a maggioranza con cui si è concluso il dibattito al Senato sulla vergognosa storia tra il V. Ministro Visco e il generale comandante della Guardia di Finanza Speciale.
Prodi, come Coccolino, ancora una volta resta in piedi, ma il suo governo è sempre più un’anatra zoppa.

Mastella e Casini, dopo il pranzo consumato in comune nei giorni scorsi, agiscono come talpe all’interno di entrambi gli schieramenti: il primo esternando ogni giorno il suo malumore per la tenuta di un governo sempre più impotente e l’altro invocando un nuovo governo Marini, senza leaders politici, destinato a durare sino al 2009, anno in cui si propone di unificare elezioni europee e politiche generali.

Prove, insomma, di ricostituzione di un grande centro, che rincuora i nostalgici democristiani d’antan come me, ma fa a pugni con la realtà di un bipolarismo da cui non si torna più indietro. Movimenti anche tra i teodem e dintorni con Savino Pezzotta in veste di capopolo ed ora non solo per la Piazza come per il Family day…

I DS, dopo il caso Visco, tremano all’annuncio della desegretazione dei verbali sull’affare Unipol-Consorte, mentre il quotidiano “LA STAMPA” pubblica una serie di notizie relative a conti esteri che vedrebbero coinvolto Massimo D’Alema collegati a strani movimenti di denaro al tempo dell’affare Telecom.

Se i diessini vivono una condizione terribile, con l’intervenuta rottura con il gruppo costituitosi della nuova sinistra democratica (Mussi, Salvi e Angius), orfani del proprio partito e in mezzo al guado di una difficile attraversata verso il nuovo Partito democratico, Forza Italia e il Cavaliere sembrano vivere una nuova giovinezza e un ritrovato feeling popolare.

Alle manovre centriste del duo Casini-Mastella, dopo il voto dei ballottaggi, assisteremo alle contromosse di Berlusconi, Bossi e Fini e qualcosa di più si capirà sull’evoluzione del quadro politico.

Intanto, però, Trichet aumenta il tasso di sconto a livello europeo con conseguenze pesanti per i numerosi titolari di mutui a tasso variabile, accesi per comprar casa negli anni scorsi, tempi in cui il danaro, dopo l’introduzione dell’euro, era giunto a livelli di costo tra i più bassi mai visti in Italia e l’Ocse boccia il sistema pensionistico italiano che, già così come è attualmente configurato, prospetta ai nostri giovani, se non si porrà presto mano alla riforma, pensioni da fame con quote mensili inferiori al 40% del loro ultimo stipendio. Una situazione drammatica per chi, con i già bassi salari mensili attuali, non può certo pensare di accumulare risparmi per il tempo della vecchiaia.

Questione sociale ed economica e situazione politica si intrecciano indissolubilmente: non si capirebbero altrimenti l’entusiasmo verso il Cavaliere sognato come il deus ex machina di una politica rinnovata e i fischi permanenti a Romano Prodi, espressione patetica di un'impotenza pari solo all’arroganza con cui difende un governo sempre più allo sbando.

 

Ettore Bonalberti

 

da Radioformigoni, 11 giugno 2007

 

 

 

 

 

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