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08/05/2007

Aria nuova in Europa con Sarko!

Superato finalmente l'impasse del sessantotto, si va verso un'Europa più moderna e meno vincolata ai miti della sinistra. Ettore Bonalberti commenta da Radio Formigoni

   

Aria nuova in Europa con Sarko!

Con la vittoria di Nicolas Sarkozy la Francia ha deciso di svoltare e in Europa si respira un’aria nuova. La netta affermazione del candidato dell’UMP, infatti, non è la semplice riproposizione del primato gollista alla guida del Paese, tanto diversa è stata ed è la posizione del neo presidente da quella del suo predecessore Jacques Chirac, ma l’avvio di una fase nuova della politica dei cugini d’Oltralpe.
Con il suo straordinario discorso di Lyone, all’indomani della prima tornata elettorale in cui si determinarono i termini della sfida di ieri tra i due contendenti, Sarkozy ha voluto rappresentare l’altra faccia della Francia . E se Ségolène Royal col suo accattivante sorriso era l’immagine dei sessantottini al potere, Sarkozy ha chiaramente messo i paletti alla sua impostazione ideale e programmatica, riaffermando il valore del lavoro, dell’autorità e della responsabilità e con ciò la fine delle utopie del ’68.
Insomma il primato di quei principi dalla cui negazione o sottovalutazione sono derivati molti dei problemi che la Francia e non solo essa si ritrova a dover affrontare.
Nuovi rapporti con gli odiati americani, cui dovrà rassegnarsi anche l’ex ministro degli esteri, attuale primo ministro, Domenique De Villepin, feroce oppositore alle Nazioni Unite della politica americana di George Bush jr, e, soprattutto, una nuova musica nella politica interna francese e in quella europea.
Con il prossimo abbandono di Tony Blair della guida del governo inglese e il passaggio di consegne all’eterno candidato alla successione, il cancelliere dello scacchiere, Gordon Brown, si costituirà una troika Sarkozy, Brown con Angela Merkel, che determinerà qualche positiva svolta all’impasse costituzionale in cui si è bloccata la costruzione europea dopo i voti referendari negativi di Francia e Olanda sulla proposta di nuova costituzione europea.
Dovrebbe così allargarsi quel club dei “modernizzatori atlantisti dell’Unione Europea” i quali vedono in un rinnovato fecondo rapporto tra Europa e Stati Uniti la strada per garantire al vecchio continente un ruolo più liberale di quello che gli attuali governi mediterranei di Zapatero e Prodi stanno mostrando al loro interno e a livello internazionale.
Si va verso l’approvazione di un Trattato semplificato che permetta a Sarkozy di rispettare l’impegno per una soluzione ratificabile a livello parlamentare senza ritornare al rischio delle forche caudine di un'altra verifica referendaria così come accadde il 29 maggio 2005.
Insomma sarà il liberalismo l’avanguardia della politica europea che unisce Berlino a Londra e a Parigi, cui vanno aggiunti i Paesi scandinavi e della Nuova Europa, superato il rischio di una deriva zapateriano-prodiana che con l’eventuale vittoria della Royal avrebbe ridato fiato a posizioni che di strategico hanno solo l’europeismo verbale e gli scambi di favore per difendere i campioni nazionali nei settori strategici dell’energia e delle comunicazioni, in barba ad ogni corretta logica di mercato e di difesa dei consumatori.
Avranno molto da meditare le varie sinistre italiane che avevano tanto sperato nel trionfo di madame Royal, così come mediteranno quegli ex Margheriti, oggi componente insofferente del costruendo Partito Democratico, alleati del terzo polo centrista di Bayrou, mentre il rafforzamento del Partito Popolare Europeo, con il trionfo di Sarkozy, rende ancor più necessaria ed attuale l’idea di dar vita da subito alla sezione italiana del Partito Popolare Europeo, a cominciare da chi ci sta. Ogni ulteriore ritardo sarebbe colpevole e autolesionista.

 

 

Ettore Bonalberti su Radio Formigoni - Lunedì 7 Maggio 2007

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria