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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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22/06/2006

Prima la Nazione della Costituzione

Teresa Curino e Piercarlo Fabbio sottoscrivono l'appello per il Sì al Referendum promosso da Don Gianni Baget Bozzo e Luigi Amicone...

   

Prima la Nazione della Costituzione

Ho aderito, insieme all’amico Piercarlo Fabbio, al manifesto intitolato “Laici e cattolici per il Sì”.
Lo abbiamo fatto, e ne rendiamo partecipi i nostri concittadini per un rapporto di correttezza e di responsabilità, insieme ad altri noti sottoscrittori che riportiamo in calce al testo perché dopo trent'anni di chiacchiere inconcludenti abbiamo finalmente una grande riforma dello Stato che nel solco del principio di sussidiarietà definisce e qualifica lo stato italiano in senso moderno nel rispetto delle autonomie e delle libertà.
Pertanto andremo a votare e voteremo SI perchè per noi è un dovere verso l'Italia e verso il nostro futuro.

Laici e cattolici per il Sì

La nuova Costituzione stabilisce che la nazione viene prima della Costituzione, la società prima dello Stato, la libertà prima dei suoi vincoli. Elimina il concetto che la società italiana aveva bisogno di essere redenta dal suo passato e che il suo diritto era legittimato solo dall'antifascismo. Con essa i cittadini diventano, con il loro consenso, il principio della decisione, il popolo e la sua libertà sono la Costituzione vivente. Finisce la partitocrazia, cioè la concezione che il popolo diviene libero cedendo ai partiti la scelta delle decisioni. Cade il concetto che solo i partiti che hanno votato la Costituzione del '48 sono legittimati a interpretarla ed eventualmente a mutarla.
Nella nuova Costituzione gli elettori scelgono il primo ministro che ha il potere di nominare i ministri e di sciogliere il Parlamento. Il presidente della Repubblica perde i poteri di nomina del capo del governo e di sciogliere le Camere e acquista dei poteri autonomi.
Lo Stato ritrova le competenze nelle materie assegnate alla legislazione concorrente con le regioni dalla riforma del 2001. Le regioni assumono poteri decisionali autonomi nell'organizzazione sanitaria e nella polizia regionale.
La partitocrazia è abolita perché le competenze vengono chiaramente assegnate e ciascun potere ottiene il suo ambito proprio. Ciò corrisponde al vero concetto di uno Stato di diritto.
Votare 'sì' significa scegliere quello che non fu dato di realizzare ai quattro parlamenti che tentarono la via bicamerale della riforma della Costituzione. La modifica della Carta che voteremo il 25 e 26 giugno prossimi ha reso il popolo protagonista, per la prima volta la scelta costituente di un impianto globale dello Stato giunge dinanzi agli elettori.

La via della democrazia è la via della libertà.

I promotori: Gianni Baget Bozzo, Luigi Amicone
Primi firmatari: Roberto Formigoni, Giancarlo Galan, Mario Mauro, Maurizio Lupi, Giovanni Cantoni, Marta Sordi, Santo Versace, Franco Zeffirelli, Giuliano Ferrara, Maurizio Belpietro.


Teresa Curino

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria