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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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02/01/2006

Terzo valico. Proprio tutto merito dei DS?

Giuseppe Bianchini interviene nel dibattito iniziato da Fornaro e Negri sui meriti di una decisione sofferta e passata sul corpo della democrazia per l'atteggiamento dei no-TAV non contrastato da una sinistra piena di contrasti e contraddizioni

   

Terzo valico. Proprio tutto merito dei DS?

Leggendo, su Il Piccolo del 30 dicembre scorso, l'intervento congiunto del Segretario Provinciale e del Capogruppo in Provincia dei Democratici di Sinistra, viene da pensare che, probabilmente, v'è negli estensori una qualche nostalgia per i colloqui franchi ed aperti, di sovietica memoria, allorquando se le cantavano senza addivenire alla soluzione dei problemi.
Sono anni ed anni che si gira e rigira sul problema del Terzo Valico dei Giovi, cioè sulla realizzazione del progetto della tratta ferroviaria ad Alta Capacità Milano - Genova.
Gli Svizzeri perforano le montagne, analizzano i materiali, mettono in sicurezza le gallerie perché non nuocciano alla salute. Ma realizzano, non sonnecchiano. I tanto amati, annualmente festeggiati in Marengo, cugini Francesi, ecologisti e verdi, insistono per le grandi linee ferroviarie continentali. Il governo Berlusconi, per non far perdere all'Italia il Treno della Storia, idea, per le grandi opere la "Legge Obiettivo", che non snellisce affatto la morale o i diritti della gente alla salute e alla vivibilità, ma semplicemente le procedure di concretizzazione dei progetti di attesa nazionale.
Comuni interessati e Provincia, da anni con maggioranza di centrosinistra, discutono e discutono, ma solo loro, perché non fanno parlare gli altri, come è apparso lampante a tutti alla vigilia di Natale nella Sala del Consiglio Provinciale, ove erano in scena non le grandi idee costruttrici, ma modelli di aeroplanini costruiti e decollati dalla tribuna del pubblico - occupata dal Comitato NO TAV, che si oppone al progetto del Terzo Valico dei Giovi - ed applanati, tra urla e concerto di telefonini, sulle teste dei Consiglieri d'opposizione, tenaci sostenitori di questa grande opera di respiro europeo, per la quale, curiosamente, il Segretario Provinciale ed il Capogruppo Provinciale dei DS vantano merito esclusivo, fieri di annunciare che l'opera si farà, "nonostante la (ovviamente nefasta, ndr.) Legge Obiettivo" introdotta dal Governo Berlusconi, novello vaso di Pandora (!) riversato su tanta povera gente, della quale i legittimi interessi conoscerebbe e tutelerebbe solo la sinistra.
Comunque, non c'è che dire: gli articolisti sono davvero bravi a contar frottole ed a fare i moralisti, allorquando asseriscono che "resta il dovere di garantire la trasparenza delle procedure di appalto e realizzazione dell'opera", quasi che non vi abbia già pensato il Ministro dell'Interno Pisanu, che ha istituito un pool di Magistrati preposto alla verifica della "pulitezza" degli appalti per tutte le grandi opere.
Non vorremmo pensare che anche qui, per così dire, vi sia una questione di garanzia occupazionale, come accadde per la variante di valico in Emilia Romagna, rimasta bloccata, a detta di Romano Prodi citato recentemente da Carlo Giovanardi, un buon anno, fintantoché "la Regione non diede il via libera in cambio di un terzo degli appalti da destinarsi alla Lega delle Cooperative".
Gli “inserzionisti” accusano il Governo di "limitarsi agli annunci stile ventennio (fascista, ovviamente, ndr.)", anziché "impegnarsi a trovare le risorse necessarie all'effettiva costruzione delle grandi opere" e quasi si compiacciono nei panni dello smemorato di Collegno per non doversi e doverci ricordare che, in fatto di grandi opere, il centrosinistra ha lasciato in eredità al centrodestra qualche progetto ed un bel buco di 38 mila miliardi di vecchie lire, che gli onesti, anche nel centrosinistra, sia pure obtorto collo, riconoscono.
Sorvoliamo, per amor di Patria comune, sull'insensata affermazione, proveniente dal medesimo articolo, relativa alla asserita "scelta di una strada di sterile decisionismo manganellatore" da parte del Governo, limitandoci a rispolverare la storia, quella sperimentata proprio nella scorsa settimana in Consiglio Provinciale e già richiamata,ove gli angelici oppositori dell'Alta Capacità, con metodi lapalissianamente squadristici, hanno imposto il "silenzio democratico" ai Consiglieri Provinciali dell'opposizione. Stigmatizzare e minimalizzare in sole quattro righe la violenza del "Comitato No Tav" ed equiparare gli effetti della loro violenza, turbativa di una Assemblea, agli effetti "negativi ed improduttivi" della Legge Obiettivo, altro non può significare che una scelta di dedizione piena alla causa della mistificazione; o, se più piace, della "disinformatia".
Per concludere, non vogliamo per nulla togliere agli esponenti provinciali dei DS l'intima soddisfazione di rivedere le loro stesse parole, che condividiamo appieno, in questa replica e, cioè, che "sarebbe sciagurato rinunciare a questa opportunità economica ed occupazionale". "Tutti paiono d'accordo (industrialisti e ambientalisti per una volta insieme) nel denunciare la scarsa incidenza del ferro nei trasporti italiani rispetto al resto d'Europa, salvo poi trovare ostacoli insormontabili alla realizzazione di quelle infrastrutture indispensabili al transito delle merci". Ostacoli che, lo si lasci dire, proprio con la Legge Obiettivo, si volevano, si vogliono e si possono superare.

 

Giuseppe Bianchini
Dirigente organizzativo FI Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria