Il 2 ottobre si è celebrata la Festa dei NONNI: lo ha voluto il Parlamento Italiano che lo ha sancito con la legge n° 159 approvata nel luglio scorso.
“Festeggiare i nonni, figure sempre più importanti in una società in evoluzione e in cerca di punti di riferimento, è un modo importante per sottolineare la centralità, nel nostro sistema sociale, del rapporto tra nonni e nipoti, oggi molto esercitato e troppo raramente valorizzato e sostenuto” ha dichiarato uno dei promotori della legge, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Mi sono chiesta se fosse necessaria un'altra festa, se avesse senso ricordarsi dei nonni un giorno solo all'anno... C'è anche chi, cinicamente, si chiede se qualcuno possa trarne un particolare vantaggio. La risposta, per tutte e tre le domande, secondo me, è affermativa. Sì, ce n'era bisogno. C'è la festa della mamma, quella del papà, allora perchè non istituire anche quella dei nonni, che hanno un ruolo altrettanto importante all'interno della famiglia? Sì, ha senso dedicare un giorno esclusivamente a loro, che non passi inosservato, ma sia ricco di iniziative e attività pensate apposta. Infine, sì, c'è qualcuno che ne guadagna, e parecchio, da questa nuova festa. I nonni stessi, e i nipoti, che hanno una possibilità in più per trascorrere una giornata insieme, e di ricordarsi quanto il loro rapporto sia speciale per entrambi.
E mi ha colpito la scelta del 2 ottobre perché nel calendario religioso è la giornata dedicata agli angeli custodi. E mi sembra che la fisionomia dei nonni rimandi a quello: i nonni accompagnano, consolano, sostengono, prevengono, soprattutto in un periodo come questo, in cui i genitori trascorrono molto tempo lontano dai figli.
Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel suo messaggio per questa giornata, ha sottolineato un aspetto centrale: “Mi associo volentieri alla celebrazione, oggi, nelle città d’Italia della prima Festa Nazionale dei Nonni. E’ una iniziativa tempestiva e giusta: i nonni svolgono nella struttura familiare odierna un ruolo di importanza particolare”.
Questo è il punto fondamentale: la Festa dei nonni deve essere vista nell'ottica del riconoscimento della validità e dell'importanza del rapporto nonni-figli-nipoti; un rapporto non solo affettivo ma anche educativo. Il 2 ottobre ci si ricorderà non degli anziani in genere, che devono essere soprattutto oggetto di assistenzialismo, ma dei nonni, figure attive e presenti nell'educazione e nella crescita dei nipoti.
Il rapporto nonni-nipoti è importante nella nostra società, così frenetica, in cui i nonni possono rappresentare un punto di appoggio, non solo per sempre disponibili turni di babysitter per genitori impegnati o ansiosi di "riprendersi" un po' della loro vita a due. Non si tratta solo di questo, ma anche di aiutare i più piccoli a crescere, di farli appassionare alla realtà: i nipoti sempre curiosi e pronti a fare domande e chiedersi il perché di tutto, e i nonni, sempre pazienti e felici di poter raccontare la propria vita.
L'obiettivo della festa è sensibilizzare l'opinione pubblica perché si renda conto dell'importanza di questo rapporto, perché la famiglia è il soggetto fondamentale della nostra comunità e i nonni possono essere una risorsa per le nuove generazioni e la famiglia stessa.
Mi spiace che l’Amministrazione Comunale di Alessandria abbia perso questa occasione: è vero, si è ricordata la giornata internazionale dell’anziano (con iniziative il 1° ottobre concluse poi il 2) ma, come ho già detto, i nonni non sono necessariamente anziani da assistere, anzi moltissimi sono giovani e attivi.
E a tutti loro va il mio ringraziamento per un ruolo così indispensabile: una funzione di cui tutti i genitori – meglio: tutta la società – beneficiano ogni giorno. E di cui raramente si parla.

Teresa Curino