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Domenica 19 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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14/09/2005

Dalla parte della... maggioranza!

Scrive al sito un amico. Cosa sono maggioranza e cambiamento. Cosa Democrazia. Cosa cittadino italiano. Un lavoro di ridefinizione di concetti da cogliere e sviluppare prima che sia troppo tardi...

   

Dalla parte della... maggioranza!

Alessandria, 12 settembre 2005

 

Carissimo Fabbio,

 

ti sto scrivendo, in quanto fra non molto saremo di nuovo in campagna elettorale e saremo impegnati nuovamente in quella che chiamiamo la “GRANDE PROVA”, dove dalle parole si passa ai fatti. Bene, vediamo cosa sappiamo fare.

Sono anni che affermiamo come la società sia cambiata e come i valori, i pensieri, le esigenze collettive e sociali siano anch’essi mutati. Noi come forza politica siamo il cambiamento? … e allora proponiamo il cambiamento.

So di certo che nei tuoi appunti sicuramente hai già sottolineato i punti “PILASTRI” (...), ma anch’io voglio aggiungere qualcosa che nel mio pensiero è elencato nel “cambiamento”.

Ti ricordo, che abbiamo difeso per anni le “minoranze” (qualsiasi e per qualsiasi motivo), pensando che ciò fosse una cosa buona. Probabilmente sotto un certo aspetto lo è; però ogni coscienza individuale, che esiste in questo mondo, finché non prende coscienza essa stessa, con il proprio impegno e lavoro, di cosa gli viene donato in termini di crescita personale, non è in grado di dare ad essa un vero valore. Ci siamo però dimenticati della “maggioranza” degli individui, che disciplinatamente obbediscono e seguono le regole e lo sviluppo sociale e che hanno ogni giorno contribuito con il loro impegno e sudore a creare l’Italia di oggi. Se essi “maggioranza” degli individui non pagassero per le porcherie e scelleratezze omaggiate alle “minoranze”, chi sosterrebbe tali costi? Questo non è stato sociale, ma furto sociale legalizzato.

Oggi esiste una società delle apparenze e non dei contenuti, infatti chi appare bisognoso (perché forse non ha voglia di rimboccarsi le maniche) ha diritto a tutto, mentre chi si rimbocca le maniche non ha nessun diritto. Mi sembra - e sicuramente lo è - un’utopia. Ricordiamoci che ci sono pensionati italiani, che hanno lavorato e versato i contributi, i quali, pur di mantenere integra la propria dignità (valore solo italiano), sono ridotti alla sopravvivenza e non pietiscono, non chiedono nessuna elemosina.

Ho fatto questa premessa, non per insegnarti o ricordarti cosa alcuna; anzi posso affermare che parecchi insegnamenti li ho colti dalle tue affermazioni, ma per introdurre ciò che voglio dire: parliamo della Costituzione Italiana, tutto ciò che dice è corretto; finché si parla di cittadini, tutti hanno gli stessi diritti e doveri. Ma secondo me, manca la definizione di “CITTADINO ITALIANO”. Certamente è almeno essere nati in Italia, oppure avere la cittadinanza, ma per essere cittadino italiano qualitativamente, cosa bisogna essere? Stupratore? Non credo. Ladro? Non credo. Truffatore? mmm… Magistrato? mah! Professore? boh? Extracomunitario con 10 figli … perché? Del terzo mondo? Perché? Potrei andare avanti, come diciamo noi, a più non posso, anzi possiamo scrivere la negazione di cittadino.

Fabbio, la novità è questa: diamo una definizione a ciò che definisce il soggetto “CITTADINO”, con tutte le sfumature possibili, ma ci sono “MOTIVI” che non hanno proprio niente a che fare con il titolo di cittadino italiano.

Io dico: SOLIDARIETA’ A CHI TI CHIEDE – NON A CHI TI RUBA.

Ricordiamoci che l’Italia è stata fatta con il sacrificio dei nostri avi. Abbiamo fatto le rivoluzioni, le guerre; ci siamo liberati e abbiamo dato valore alla libertà, per cui oggi godiamo di quanto c’è stato consegnato; difendiamolo e consegniamolo ai nostri figli. E piantiamola di dire che anche noi siamo stati un popolo di emigranti. I nostri nonni hanno già pagato per questo ed io personalmente non voglio regalare altro a chi mi ricorda cosa abbiamo subito. E se non fossimo stati un popolo di emigranti, saremmo forse stati autorizzati a comportarci diversamente? No non è così, noi oggi abbiamo una COSCIENZA, sappiamo in coscienza ciò che è giusto e ciò che non lo é. Oggi siamo una nuova generazione, siamo altri individui. Punto e basta. I concetti di DEMOCRAZIA, VITA DEMOCRATICA, eccetera, diciamo noi oggi a cosa si riferiscono e cosa definiscono. Non ce lo facciamo insegnare da altri. Buon lavoro, ciao.

 

R.L.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria