Dimensione del carattere 

Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

24/10/2010

Una fiaba: il gnomo e il gigante

Valerio Malvezzi, economista, racconta in modo semplice una storia della nostra quotidianità. A favore dei piccoli...

   

Una fiaba: il gnomo e il gigante

Sovente si sentono raccontare dai grandi saggi fiabe inerenti il mondo delle piccole e medie imprese italiane, storie affascinanti di gnomi operosi che lavorano un cristallo, prezioso sì, ma fragile.
In queste storie tali gnomi, i piccoli imprenditori italiani, sempre in mille faccende affaccendati, sono propensi a cercare nuove modalità tecniche di realizzazione del prezioso cristallo, lavorano operosi, trasmettono ai figlioletti il proprio ingegno ed il proprio amore per il lavoro. Tuttavia, si sa, gli gnomi sono avari, e non mettono nella propria miniera molto del proprio capitale, preferendo rischiare quello degli altri, e nel contempo non riescono facilmente ad uscire dagli stretti confini del proprio reame.
Qualcuno ritiene che sia colpa del re, che non stabilisce regole giuste e non aiuta con eque politiche economiche questi piccoli esseri, qualcun altro ritiene che si debbano aiutare gli gnomi a crescere, e porta orgoglioso l’esempio dei giganti dell’economia, e si riempie la bocca di parole come globalizzazione, internazionalizzazione, mercato competitivo globale.
Sarà, ma noi modestamente li incontriamo ogni giorno, per il nostro lavoro, e sentiamo i loro problemi, i loro sogni.
Ci rendiamo conto che la più parte del reame, in realtà, si basa sul loro operato, sulla loro cocciutaggine, sul loro amore per il rischio, sull’orgoglio che li spinge, come disse un grande del passato, ad investire nella loro azienda risorse che più agevolmente potrebbero generare profitti in altro modo.
Ci chiediamo allora se sia davvero così importante chiedere a gran voce che essi crescano, e diventino grandi, un po’ perché si sa che i grandi sono meno ingenui, ma anche meno sognatori, un po’ perché, più realisticamente, non ci sembra che sempre i grandi diano il buon esempio.
Dobbiamo forse citare quel gigante torinese che, pur se molto amato nel reame, dovette più volte richiedere, ed ottenne, molte agevolazioni ed aiuti dal re, anche tramite il pagamento delle gabelle degli gnomi?
Così pensiamo che sia giusto aiutare anche i piccoli, e che il nostro ruolo sia prevalentemente quello di aiutarli a comprendere i meccanismi finanziari ed ottenere quelle agevolazioni che consentono ad esempio di comprare nuove macchine, di creare manufatti innovativi, di portarli fuori dai confini del regno.
Concordiamo coi grandi saggi sul fatto che la conoscenza sia qualcosa di superiore e di diverso dall’esperienza, e che sia possibile migliorare la professionalità e conoscere meglio i meccanismi della competizione, come pure sul fatto che la migliore conoscenza dei meccanismi creditizi e finanziari possa consentire una maggiore robustezza e stabilità.
Tuttavia, non metterei l’accento soltanto sulla dimensione, sui volumi, sul peso internazionale, ma anche sulla crescita sostenibile, sui margini economici e sulla solidità finanziaria, sulla corretta competizione attenuata dallo spirito di garanzia cooperativa, ai fini dell’efficienza e della giustizia collettiva.
E’ importante parlare di crescita, purché sia una crescita consapevole, e purché questa mantenga inalterato quello spirito tipico della imprenditoria italiana, piccola e media, della quale, nel complesso, dovremmo sentirci orgogliosi.
A certi giganti preferiamo allora, in termini relativi, gli gnomi operosi che producono il cristallo di cui tutto il mondo apprezza il valore.
Del resto si sa, anche i giganti, qualche volta, hanno i piedi di argilla.

 

Valerio Malvezzi

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria