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Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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07/09/2010

Elezioni più vicine... a naso

Don Chisciotte valuta il discorso di Fini a Mirabello e mette in luce come sia apparso insopportabile richiamare la questione morale e non rispondere alle domande che da tempo gli vengono sottoposte per le disinvolte operazioni immobiliari a Montecarlo. Ma, a parte ciò, per quanto si potrà resistere in questa situazione?

   

Elezioni più vicine... a naso

Dopo il discorso di Fini a Mirabello le elezioni sembrano più vicine .
Per il Presidente della Camera, assurto a leader di un nuovo raggruppamento parlamentare in cammino verso la formazione di un nuovo partito, “ non c’è più il Pdl, ma c’è il partito del predellino”. Affermazione netta che toglie ogni residua possibilità di ricomposizione della frattura intervenuta nel partito di maggioranza.
Si tratta ora di capire se e quanti seguiranno sino in fondo Fini nella sua nuova avventura.
Se è vero che: “ si va avanti senza ribaltoni o ribaltini, senza cambi di campo. E senza atteggiamenti che possano dare in alcun modo agli elettori la sensazione che noi si abbia raccolto voti nel centro destra per poi portarli da qualche altra parte”, come ha affermato il presidente della Camera sul palco di Mirabello, bisognerà vedere se questo nuovo patto di legislatura offerto da Fini a Berlusconi ha possibilità di realizzarsi e di durare nel quotidiano confronto parlamentare.

Saranno i cinque punti del programma per il rilancio dell’azione di governo il terreno su cui si misureranno le coerenze e la stessa capacità di sopravvivenza della maggioranza. Le parole ora sono a zero: contano i fatti e conteranno i voti che concretamente saranno espressi dai deputati e dai senatori in Parlamento.

Restare a metà del guado con un gruppo parlamentare e senza aver annunciato formalmente la nascita di un nuovo partito, non è una situazione destinata a durare.
E’ evidente che naturale sviluppo del discorso finiano di Mirabello sarà la nascita di un nuovo partito. Più difficile sarà passare dagli slogan e dai rancorosi riferimenti emersi sul palco del piccolo comune ferrarese, alla messa insieme delle diverse sensibilità che già ora si ritrovano nel composito raggruppamento finiano in cui, per adesso, appare piuttosto una grande confusione di idee e di concrete strategie politiche.

A Berlusconi e a Bossi il compito di valutare come rispondere alla mossa di Fini., la cui unica preoccupazione è di evitare un confronto elettorale a breve, a rischio elevatissimo per il suo movimento allo statu nascenti. Ai parlamentari che si ritrovano nel gruppo che fa riferimento al Presidente della Camera la responsabilità di decidere con il loro voto l’eventuale crisi di governo.

Questa è la sostanza che si ricava dal discorso di Mirabello in cui non sono mancati condivisibili riferimenti sulla necessità di maggiore partecipazione e libero dibattito nel Pdl e nei partiti, come a quella di dare agli elettori la possibilità di scelta dei e tra i candidati, o nell’affermata volontà di por mano alla vexata quaestio del quoziente familiare in tema di riforma fiscale. Ciò che prevaleva, tuttavia, era un clima di sostanziale volontà di distinguo e di contrapposizione con Berlusconi e con la Lega.
Per tutto il comizio ho sofferto l’insopportabile ipocrisia di un leader che, mentre reclamava il voto sul disegno di legge per la responsabilità nei comportamenti dei politici e per il codice etico dei gestori di organi istituzionali, non solo non dava alcuna risposta alle otto domande che da oltre un mese gli vengono rivolte sulle disinvolte operazioni immobiliari di Montecarlo e della sua famiglia, ma riduceva le risultanze di quelle rigorose indagini giornalistiche ad una sorta di “lapidazione islamica” verso di lui e i suoi congiunti.
Con quale coraggio, poi, ha potuto reclamare la meritocrazia per i giovani e la lotta al precariato, lui che è stato responsabile di assai deplorevoli favoritismi verso il cognato e famigli per importanti incarichi RAI, al di fuori di ogni specifica competenza?
Credo che adesso sarà ancor più difficile per Fini conservare il suo ruolo istituzionale di Presidente della Camera, nel momento in cui si è definitivamente rivestito di quello di capo partito. In caso di crisi come si comporterà nei colloqui con il Capo dello Stato quando sarà chiamato a rispondere sul dilemma: elezioni SI- Elezioni No? Difficile resistere in questa doppia parte in commedia, mentre, se veramente vorrà evitare il salto della quaglia fuori del centro destra, lo si vedrà a breve. Basterà attendere i prossimi giorni e le prossime sedute parlamentari. A naso mi pare che le elezioni siano più vicine.
 

Don Chisciotte

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria