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Domenica 19 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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20/05/2004

Una provincia che funzioni

Pubblichiamo in pillole il programma di Ugo Cavallera, che è stato depositato da tutti i gruppi di candidati dei partiti o movimenti che lo sostengono.

   

"Una provincia che funzioni è un tuo diritto". Non è solo uno slogan, ma la descrizione - seppur sintetica - di una missione, di una filosofia amministrativa, di una strategia politica, di un obiettivo condiviso e partecipato. In una parola, di un risultato da garantire ai cittadini della nostra provincia. Come raggiungere tale risultato e in quale contesto? Il quadro istituzionale di un ente come quello provinciale è profondamente mutato, dopo l'entrata in vigore della Riforma costituzionale del Titolo V, e a seguito delle riforme a Costituzione invariata avvenute al termine degli anni novanta e nei primi anni del nuovo millennio. A ciò si aggiunga che il nuovo Statuto della Regione Piemonte è in fase di avanzato stato di de iure condendo e che oggettivamente saranno preservati spazi di rapporto collaborativo di più alto rango con gli Enti Locali, in specie con le Province. Bisogna dunque saper cogliere la novità dei cambiamenti normativi avvenuti e coniugarli nell'operatività quotidiana dell'Ente Provincia. Il processo di riforma in senso federale della Repubblica italiana, confermato e reso esecutivo dalla legge 5 giugno 2003, n. 131, è però da considerarsi solo agli inizi. E ai nuovi amministratori pubblici si proporrà una sfida affascinante e suggestiva: sviluppare nuove ipotesi di lavoro, innescare elementi di rinnovata progettualità, connettere relazioni più proficue e meno formali con gli apparati tecnici, rapportarsi con più compiutezza e proficuità con gli Enti Locali del territorio (utilizzando come strumento quello dello dell'Osservatorio permanente), alimentare un percorso di stretta connessione con i livelli di governo regionali e nazionali, garantire maggiori livelli di trasparenza, partecipazione e democrazia, anche attraverso l'uso di strumenti informatici e telematici messi a disposizione dalla tecnologia e ormai consentiti dalle normative, garantire un livello di servizi più razionale, più moderno e più alto alla comunità di riferimento. Così come particolare attenzione andrà posta all'equilibrio fra gli organi e i loro poteri - il Presidente, il Consiglio, la Giunta - consci che un regime di conflittualità interna dovuta ad un'insufficiente chiarezza interpretativa di ruoli e competenze umilia le risultanze di efficienza ed efficacia, che si ricercano nelle decisioni dell'Ente in favore della propria comunità. In questo contesto è giusto considerare la percezione che i cittadini hanno dell'Ente Provincia: sempre più come un soggetto istituzionale di diretta e possibile interfaccia per la risoluzione di problematiche di programmazione e controllo, sempre meno ente intermedio - con alle spalle un vissuto dibattimentale riguardante il "diritto di esistere" - semmai come inconsistente e distante, quasi per addetti ai lavori. Ora, invece i cittadini sanno di potersi rivolgere ad un Ente a cui chiedere interventi in termini di sicurezza, protezione sociale, politiche per il territorio. Tale consapevolezza vasta, certificata anche da recenti studi sulla pubblica opinione, muove ad un maggiore impegno della Provincia in termini di partecipazione alla formazione delle decisioni sia di corpi intermedi organizzati, sia di singoli. È ovvio che tale percorso non potrà che essere mutato rispetto a quello fin qui intrapreso: meno dirigistico, più rispettoso di identità ed autonomie sociali e culturali, più remunerativo sul piano delle risultanze e dell'influenza sulla decisione istituzionale. Una ricerca di soluzioni per i nuovi diritti di cittadinanza, declinati sulle problematiche dello sviluppo, del lavoro, della formazione, dell'ambiente, della qualità della vita. Osservatori privilegiati di una realtà territoriale, la cui complessità è una risorsa e non una difficoltà interpretativa. Ora, se il metodo e lo screening applicabili alla nostra entità di riferimento riguardano da vicino la necessità di più ampi spazi da garantire alla governance, è innegabile che occorra fondarli su solide basi di contenuto: un patto per lo sviluppo con cittadini, operatori, imprenditori è il motivo conduttore che deve essere sviluppato, affinché la Provincia possa concretizzare le sue determinazioni. Un patto ove solidarietà e sussidiarietà non siano meri formulari nominalistici da richiamare nelle "buone" occasioni, ma sappiano innervare ogni gesto, ogni snodo, ogni percorso da mettere in pratica. Sappiano essere spartiacque fra una decisione e l'altra; sappiano, infine, garantire il rispetto dei ruoli del mercato, delle istituzioni, dei cittadini, individuando precise aree di pertinenza e di intervento.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria