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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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16/03/2010

Annozero? Berlusconi al telefono è stranamente uguale al Berlusconi pubblico

La piazza del PD non è così piena come si vorrebbe. Forse la strategia del cavaliere ba bau sta segnando il passo. Ancora una volta i veleni della campagna elettorale prevalgono sugli interessi dei cittadini...

   

Annozero? Berlusconi al telefono è stranamente uguale al Berlusconi pubblico

Gira e rigira siamo alle solite: a piazza del popolo si è ritrovato l’Ulivo e la vecchia Unione, con qualche bandiera viola in più e qualche ex DC in meno.

Vince la strategia di Di Pietro, autentica sanguisuga elettorale del PD. Marcano visita Marini e Castagnetti, sempre più a disagio in un partito che, persa ogni connotazione di classe, scivola ogni giorno di più nel radicalismo di massa.

Bersani aveva chiesto a Di Pietro di smetterla con gli attacchi a Napolitano e il vice segretario Enrico Letta addirittura minacciato: se qualcuno insulta il Presidente è automaticamente fuori dell’alleanza. Il trattorista ha tirato il freno a mano. Si tratterà di vedere per quanto tempo durerà.

Non ci sono stati attacchi diretti, anche se la piazza, molto meno numerosa rispetto alle attese, non era priva di striscioni contro la svendita della Repubblica in un tripudio di bandiere rosse.

Positiva la scelta di Casini di non partecipare all’ennesima bolsa kermesse anticavaliere, anche se l’appoggio alla Bresso in Piemonte e a Burlando in Liguria non lo assolve dalla responsabilità di una strategia ambigua, innaturale per un partito di riferimento della grande tradizione popolare europea.

Sono trascorsi sedici anni dalla discesa in campo del Cavaliere e l’opposizione, dopo averle tentate tutte, cosa si ritrova? Una magistratura, parte della quale, sente oramai sul collo il momento della sua riforma non più rinviabile, che a Milano e a Roma si mette a giocare con i cavilli e le interpretazioni formali a senso unico, ossia contro il centro destra; mentre Bersani, Vendola, Di Pietro, con i radicali, i verdi e le forze residue della sinistra antagonista, sono ridotti a rispolverare ancora una volta l’antiberlusconismo senza costrutto.
Mancava solo la perla delle intercettazioni dei PM di Trani, ennesimo utilizzo improprio e illegittimo di uno strumento cui si dovrà ben presto porre rimedio, per dar fiato alla fiaba dell’attacco alle libertà democratiche.

Ma come? Avete voluto la legge della par condicio e, ora che la commissione di vigilanza ha deciso di applicarla sino in fondo, si grida allo scandalo per non poter mandare in onda il settimanale trio contro il Cavaliere di Anno zero, Ballarò e l’Infedele. C’è sempre, comunque, un TAR pronto a dare una mano.

Ci si straccia le vesti e si grida allo scandalo per Berlusconi che, in conversazioni telefoniche private, ribadisce ciò che dichiara pressoché ogni giorno in pubblico contro i Santoro, Travaglio e Floris, campioni dell’attacco sistematico al premier e alla sua maggioranza, proprio da parte di quelli che, dopo aver riempito la RAI di fedeli giornalisti e mezzibusti in carriera, sono stati capaci di elevare ai massimi livelli elettivi le loro Gruber, Badaloni, Marrazzo, oltre allo stesso Santoro, seppure, quest’ultimo per una breve parentesi feriale a Strasburgo.

E’ un brutto clima quello in cui non si sta svolgendo il confronto elettorale per i rinnovi dei consigli regionali.

Sistemata in via definitiva la lista di Formigoni in Lombardia, dove giustizia è stata fatta e un’operazione verità, ha messo in chiara luce il doppio pesismo utilizzato dalla commissione circoscrizionale elettorale, resta il vulnus della mancata accettazione della lista del Pdl a Roma, con una Bonino che, dimenticata ogni tradizione radicale libertaria, combatterà alla Tecoppa, con un avversario costretto a combattere con una mano legata dietro la schiena.

Ci sarà il tempo per ragionare sul Pdl, sui suoi limiti politici e organizzativi. Ora, tuttavia, resta solo l’impegno di compiere il grande sforzo di partecipazione corale al voto di Marzo.

Si ripartirà da quel risultato per ragionare sulle prospettive, mentre si apre l’ultimo triennio di una maggioranza di governo costretta a realizzare le riforme promesse di cui il Paese ha urgente necessità.

 

 

Don Chisciotte

 

15 Marzo 2010

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria