Dimensione del carattere 

Venerdì 17 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

23/07/2009

Poli in subbuglio alla vigilia della Terza Repubblica

Congresso del PD, partito del Sud nel PDL, trasversalità di Bassolino e Loiero. Mah, è un guazzabuglio estivo o la fine ingloriosa della seconda repubblica?

   

Poli in subbuglio alla vigilia della Terza Repubblica

Alla vigilia del congresso del PD e con il duplice annuncio del lancio del Partito del SUD da parte di Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè, inquietudini e sintomi di malessere s’introducono nei due poli.
Nel PD, accanto alla sfida dei triumviri Franceschini, Bersani, Marino, si è inserita la variabile tragicomica dell’indesiderato Beppe Grillo, con il delinearsi di schieramenti trasversali che fanno riferimento a modelli di partito e a strategie politiche diverse e alternative.
Intanto Tonino Di Pietro, il mandante politico del comico genovese, ne approfitta per tentare ulteriori erosioni al martoriato corpo elettorale del PD già sufficientemente indebolito dalle posizioni giustizialiste dell’ex PM molisano.
La squadra Bersani, D’Alema, Letta e Rosy Bindi non sembra avere avversari, almeno tra gli iscritti, forti di un apparato ex PCI, PDS, DS, ancora in grado di reggere l’urto della squadra degli ex segretari Franceschini, Fassino e Rutelli, nonostante la ben nota capacità di mobilitazione degli ex popolari di Marini e Fioroni, preoccupati questi ultimi, soprattutto, della tenuta finale del partito.
I primi puntano a riunificare le diverse componenti di sinistra disponibili per il governo, sostanzialmente riproponendo la vecchia formula dell’Ulivo prodiana con la variante del possibile allargamento all’UDC e il superamento definitivo della velleitaria posizione veltroniana della “vocazione maggioritaria”.
La squadra di Franceschini, invece, seppur indebolita dall’abbandono di Veltroni e con i veltroniani in larga parte tornati al più sicuro ovile diessino, messa la sordina al tema dell’autosufficienza, annuncia generiche disponibilità ad alleanze sin qui mai definite, restando impegnata nella strenua difesa del bipolarismo. Obiettivo diverso e alternativo a quello di Bersani e soci orientati, con D’Alema, al sistema elettorale alla tedesca assai caro all’UDC, verso cui si prospetta l’offerta a Casini del ruolo sostitutivo di quello che fu già dell’On Prodi.
Impostazione intermedia, giocata sul fattore laicista e del superamento delle vecchie e logore oligarchie consolidate, quella di Marino, alla quale non è insensibile il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino che alza lo sguardo oltre la scadenza delle prossime regionali del 2010, proponendosi quale possibile outsider alternativo, nell’ipotesi non peregrina dell’ennesimo insuccesso elettorale del partito.
Vincesse Bersani, ipotesi assai probabile, o prevalesse Franceschini, magari nella fase delle primarie aperte a ogni incursione di possibili guastatori, senza aver risolto il tema dei rapporti a sinistra e in difficoltà a chiudere la partita con il tentennante Casini, il rischio d’ implosione del PD non sarebbe improbabile.
Molto dipenderà da come si evolverà la situazione politica dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale sul lodo Alfano (2 ottobre p.v.) e da come reagirà il Pdl nel caso di una sentenza sfavorevole.
L’inquietudine nel partito dei moderati non dipende solo dall’attesa di quella sentenza, ma anche da quanto sta succedendo in Sicilia, dopo il tentativo in atto di decuffarizzazione operata da Lombardo della struttura di potere regionale, la nascita del MPA che si pone all’esterno dell’area del Pdl con il concomitante annuncio della nascita di un secondo partito del Sud da parte dell’On Miccichè, sottosegretario frustrato alla presidenza del consiglio con l’Adriana Poli Bortone e la supervisione dell’inossidabile Dell’Utri.
Tentativi cui sembrerebbero aggrapparsi altri illustri personaggi di sinistra in cerca di possibili riciclaggi, come Bassolino e Loiero, nel tentativo di costruire un movimento trasversale del Sud, alternativo e antagonista della Lega al Nord.
Un guazzabuglio politico culturale il cui esito segnerebbe veramente in maniera ingloriosa la fine della lunga transizione di questa seconda repubblica. Anziché all’auspicato bipolarismo finiremmo nella frantumazione politico partitica del Paese che sancirebbe, con la crisi economica e finanziaria e quella sociale, la distruzione della stessa unità della Repubblica.
Del partito del Nord e del Sud e del possibile Partito del Centro, inteso come partito del Centro Italia, quale luogo geografico, che germogliasse quale ironico ossimoro nelle tradizionali roccaforti rosse, parleremo in un prossimo articolo, augurandoci si tratti di un triste sogno di mezza estate da cui risvegliarsi presto, dopo quel fatidico 3 ottobre. Una data da segnare tra quelle importanti della storia d’Italia, come lo furono il 25 luglio e l’8 settembre ’43.


 

Ettore Bonalberti

 

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria