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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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14/07/2009

Quella crociera sul Britannia nel 1992...

Ancora figli di quegli accordi nel sistema politico italiano? Mentre i giornali che hanno demonizzato Berlusconi ora ne cantano le lodi

   

Quella crociera sul Britannia nel 1992...

Non poteva andar meglio al Presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
Acquisito il lusinghiero apprezzamento per la sua leadership dal Presidente USA, Barack Obama, negli stessi giorni in cui una ben orchestrata campagna di stampa internazionale, sintonizzata sulle onde lunghe del quotidiano “La Repubblica”, lo andava dipingendo come “unfit” , inadatto , quando non anche “impresentabile” e con il quotidiano inglese “The Guardian” che si spingeva sino al limite caricaturale di chiedere l’espulsione dell’Italia dal G8, per far posto alla più allineata Spagna zapateriana, Berlusconi conduceva da par suo una riunione del G8, poi allargato al G14 e sino al G20 ed oltre, che ha registrato l’unanime plauso di tutti.
E’ stata la Waterloo dei Mauro e dei D’Avanzo da diverse settimane impegnati in un’azione di sistematica demolizione della credibilità del capo del governo, alla quale si è allineato, con il solito cerchiobottismo, il Corriere della sera. Nei resoconti di quel giornale di Sabato 11 luglio, accanto all’ editoriale equilibrato di Angelo Panebianco, si annunciava in prima pagina il solito pistolotto pseudo culturale di quel moralista di Gian Antonio Stella, che sui fatti e misfatti della Casta ha fatto la sua fortuna editoriale.
Le consolidate amicizie con i più importanti leader politici internazionali, da Putin a Medvedev, da Angela Merkel a Nicolas Sarkozy, da Erdogan a Gheddafi, e l’avvio di un inatteso feeling con lo stesso presidente americano, accanto ai buoni risultati raggiunti dal vertice sulle principali questioni di interesse globale, hanno riportato al centro della scena politica Silvio Berlusconi.
La Repubblica, tuttavia, non rinuncia al suo tentativo di demolizione sistematica del premier, mentre il povero ricco, Tonino Di Pietro da Montenero di Bisaccia, acquista un’intera pagina dell’International Herald Tribune per denunciare una presunta deriva autoritaria dell’Italia sotto la guida del Cavaliere, guadagnandosi l’assai poco lusinghiero giudizio di ignoranza costituzionale da quel galantuomo del giornalismo liberale di Piero Ostellino, con il suo editoriale del Corsera di Venerdì scorso.
D’Alema, d’altra parte, dopo meno di settantadue ore di tregua richiesta dal presidente Napolitano, incurante delle scosse telluriche che stanno scuotendo dalle fondamenta il suo feudo pugliese, continua a predire future sventure di Berlusconi, quasi assumendo ogni giorno di più una nuova veste, sempre meno confacente alla sua immagine di politico cinico e sagace, tra la Cassandra e il menagramo.
Di fronte a queste vicende stanno diventando quanto mai attuali alcune considerazioni inviatemi da un vecchio collega del MG DC, anche lui come me “DC non pentito”, Marcello Di Tondo di Milano, che, alcuni giorni orsono, mi ricordava quella strana crociera sul panfilo Britannia dell’estate del 1992.
“In quell’ occasione, scrive Di Tondo, (sapientemente ed intelligentemente tratteggiata da una intervista che Giulio Tremonti rilasciò a Maria Latella del Corriere della Sera il 23 luglio 2005) fu stabilito un accordo tra i poteri massonici nazionali ed internazionali ed i post comunisti, eredi diretti del Pci, sulla base del quale alla sinistra sarebbe andato il controllo economico e politico del Paese ed alla massoneria il controllo economico e finanziario.
Si mise così in moto un processo, conosciuto come “Mani Pulite” che spazzò via in pochi mesi la DC ed i suoi alleati (Psi, Psdi, Pri e Pli) che avevano governato il Paese sino ad allora, pur con evidenti limiti a partire dalla seconda metà degli anni ’80, riuscendo nell'incredibile impresa di portare l'Italia, dalla desolazione di una nazione sconfitta e distrutta dell’immediato dopo guerra, al 5° posto tra le maggiori economie mondiali.
Ma quei Partiti rappresentavano, in quel momento, l’ostacolo politico ed istituzionale per la realizzazione di quel progetto.
Contemporaneamente, fu accelerato il percorso di privatizzazione di banche e di società a controllo pubblico per oltre 100.000 miliardi di vecchie lire, processo preparato ed avviato, nei primi anni ‘90, dai Governi Ciampi e Amato.
La variabile non prevista, fu l’entrata in campo politico, alle elezioni del 1994, di Silvio Berlusconi che, rompendo gli schemi e gli accordi che erano stati siglati, sconvolse il quadro generale ed introdusse una forte ed imprevedibile variabile allo schema prospettato sul Britannia.
Da quel momento, prosegue Di Tondo, iniziò la sconvolgente persecuzione giudiziaria di Silvio Berlusconi.
La storia vale la pena di essere conosciuta anche attraverso i tanti “dietro le quinte” del grande teatro mediatico che, in tutto il mondo viene propinato all’opinione pubblica.”
Ed è un teatrino che continua, a riprese alterne, e sempre con la regia dei soliti salotti e gruppi di potere.
Certo oggi hanno meno colpi in canna di ieri. Alcune volpi, come Di Pietro e altri magistrati inquirenti, sono diventati leoni, e altri commis d’etat e banchieri di lusso e di credito a rischio devono fare i conti con una situazione economica e finanziaria assai difficile e con un governo che gode della stragrande fiducia degli italiani.
Insomma, credo che sarà difficile che costoro, questa volta, possano sfangarla, specie se il Cavaliere, come sembra, dopo il grande successo dell’Aquila, saprà far tesoro di quanto sta accadendo.
 

Don Chisciotte

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria