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Venerdì 17 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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09/07/2009

Dal G8 al Governissimo. Chi è il convitato di pietra?

Prove di scenari possibili futuri delineati da ambienti di sinistra. La nuova idea? Far cadere Berlusconi...

   

Dal G8 al Governissimo. Chi è il convitato di pietra?

Alla vigilia del G8 dell’Aquila l’Italia è stata colpita da alcuni eventi disastrosi: la drammatica strage dell’ incidente ferroviario di Viareggio, che, a tutt’oggi ha provocato 22 vittime, destinate, ahinoi, probabilmente a crescere; la continuazione di una sciame sismico nella zona del terremoto abruzzese che, nella giornata di Venerdì 3 Luglio ha toccato i 4,1 gradi della scala Richter, amplificando i timori della gente al rientro nelle case agibili e alimentando non pochi timori per lo svolgimento del summit internazionale di questa settimana.

Il presidente del consiglio, nonostante tutto, continua a predicare fiducia, quanto mai necessaria per risalire la china, anche se i vincoli pesantissimi di un debito pubblico salito ad oltre il 115% e le minori entrate fiscali conseguenti alla crisi in atto, rendono tutto più difficile sul piano delle scelte di governo.

Bene ha fatto il presidente della repubblica a chiedere una moratoria allo scontro gossiparo di un giornalismo d’avanspettacolo almeno sino alla svolgimento del G8. Appello dai pochi frutti, se a Massimo D’Alema, impegnato con Bersani a non perdere il controllo di un partito a rischio di implosione, non è parso vero, Venerdì scorso, di prefigurare scenari apocalittici per un’Italia, secondo lui, preda di pulsioni non dissimili da quelle che hanno preceduto l’avvento del nazismo. Predica tuoni e fulmini contro il Cavaliere e, intanto la tempesta si abbatte sulla Puglia terreno di conquista dalemiana.

Da molte parti si aspetta con il fiato sospeso il voto di ottobre della Consulta sul lodo Alfano, con la speranza dei registi dell’operazione partita dagli inizi di Maggio contro Berlusconi, che, in caso di annullamento del lodo, si possano creare le condizioni di un possibile ribaltone.

Una campagna partita dalla polemica sulle veline con l’accompagnamento di un giudizio tranchant via Corsera della signora Lario, seguita dall’emblematico caso della giovane Noemi di Casoria e conseguente reprimenda con lettera alla stampa della moglie del Cavaliere annunciante l’avvio della causa di separazione e di divorzio; replica col finto scandalo dell’escort barese al soldo di un imprenditore d’assalto, un ballon d’essai evocato dall’annuncio della “scossa” dalemiana che, alla fine, sta partorendo il verminaio degli affari della sanità pugliese che hanno costretto Nichi Vendola ad azzerare la giunta regionale, sono stati gli ingredienti serviti per preparare il terreno per il dopo voto sul Lodo, su cui confidano quelli de “ La Republica” e company.

In piena crisi del PD e con una maggioranza parlamentare sin qui assai solida e coesa, scenari simili a quelli del 1996, dopo il summit di Napoli, sono realisticamente fuori della realtà.

Rifiutata dall’esito negativo referendario la strada guzzettiana del bipartitismo coatto, resta valida quella oramai consolidata del bipolarismo con possibili varianti tattiche declinabili diversamente dalle più o meno incisive modificazioni dell’attuale legge elettorale.

Crediamo, allora, di poter affermare che l’idea di un ribaltone o di un governissimo conseguente all’eventuale decisione negativa sul lodo, non solo si iscriverebbe tra quelle soluzioni extraparlamentari vituperate della prima repubblica, ma finirebbero con l’assumere il carattere di un vero e proprio golpe blanco. In ogni caso appare soprattutto un’ipotesi, come molte di quelle scalfariane, fuori della realtà politica, stante l’attuale rapporto di forze dentro e fuori le aule parlamentari.

Stiano attenti questi apprendisti stregoni poiché, dopo i gossip e le eventuali da loro auspicate sentenze, rischiano di ritrovarsi non un governissimo guidato dal tecnico di turno disponibile, ma con un Paese ancor più spaccato, alla vigilia di una possibile crisi sociale, e con l’inevitabile sbocco di elezioni anticipate. E, a quel punto, il destino non sarebbe più nelle mani di nessuno e con un’Italia totalmente fuori controllo.

 

 

Don Chisciotte

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria