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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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18/02/2009

E ora? Nella crisi economica, la crisi politica del PD

Don Chisciotte prova un flashback sui due anni prodiani, che dovrebbero contenere i germi della caduta del centrosinistra in questi giorni

   

E ora? Nella crisi economica, la crisi politica del PD

Ho completato in questi giorni l’ultimo mio libro su quello che ho chiamato l’infausto biennio prodiano (2006-2008). Una sorta di “tutto Prodi minuto per minuto” con cui analizzo il caso, veramente unico nella storia politica dell’Italia, di un governo nato da un risicato risultato elettorale e caduto rovinosamente dopo meno di 24 mesi dalla sua formazione.
E’ la cronaca dell’ascesa, del difficile cammino e della caduta di un progetto politico e di una strategia debole poiché tenuta insieme soprattutto dall’avversione, sino all’odio, contro il Cavaliere; del tentativo rivelatosi impossibile di far convivere in una stessa coalizione partiti uniti nel contrasto a Berlusconi, ma divisi sino all’impotenza e al harakiri sul piano programmatico e della tenuta parlamentare. Ed è anche la storia del difficile e doloroso travaglio che hanno vissuto i partiti che, a diverso titolo, partecipavano alle due coalizioni in cui, grazie al mattarellum, si erano organizzati i due poli dello schieramento politico italiano.
Speravamo di esserne usciti dopo il discorso del Lingotto di Veltroni e la speranza dell’avvio di un bipolarismo che pure era stato indicato dal risultato elettorale del 13 e 14 aprile 2008.
Ed, invece, l’infelice e controproducente alleanza del PD con l’IdV da un lato, e la crisi nella leadership veltroniana nel PD, vacillante ogni giorno di più, con candidati alternativi annunciati, come Bersani e Letta, che attendono solo il segnale del via alle operazioni di ricambio, ha reso tutto più complicato.
Una complicazione politica aggravata da una crisi di sistema a livello planetario che sta creando una situazione economica e finanziaria caratterizzata da debiti fuori controllo causati dai cosiddetti “titoli tossici”, stimati dal ministro Tremonti, “spanno-metricamente”, di un valore quasi 12 volte più elevato dell’intero PIL mondiale ( qualcosa come 25-20 trilioni, ossia milioni di miliardi di dollari)
Le ricadute sul piano dell’economia reale non tarderanno a farsi sentire, anzi già pesantemente incidono in tutto il mondo. Se il PD finalmente ha mostrato le sue carte con i sette punti proposti per uscire dalla crisi, il governo, alle misure già previste dalla legge finanziaria e dal decreto anticrisi appena votato dal Parlamento, con l’accordo raggiunto Venerdì scorso con le Regioni in materia di ammortizzatori sociali, mette in gioco 8 miliardi di euro (5,5 dello Sato e 2,5 delle Regioni) per aiutare i lavoratori che saranno ridotti alla cassa integrazione. Certo, una boccata di ossigeno necessaria e indispensabile, ma guai se ci si limitasse a distribuire risorse senza contropartite produttive. Abbiamo apprezzato la non reiterazione dell’esclusivo eterno aiuto alla FIAT, di cui pure riconosciamo la valenza economica, politica e sociale per la filiera indotta che quel comparto produttivo comporta. Non possiamo, tuttavia, che auspicare misure di facilitazioni del credito alle nostre piccole e medie imprese che, soprattutto nei distretti industriali del centro-Nord, ed anche in alcune significative realtà meridionali, reclamano il massimo di attenzione. Sono queste, infatti, le risorse strategiche più importanti del nostro tessuto economico, così come sempre più strategici dovranno diventare gli interventi nel settore della ricerca e dell’innovazione senza lo sviluppo permanente dei quali, il Paese, ancora invitato a partecipare, e quest’anno a presiedere le sedute del G7-G8, rischierebbe di restarne escluso.
Soddisfatti per la decisione dell’On Mastella di riprendere l’impegno politico con il PdL, coerentemente con la sua appartenenza da sempre al PPE, sin dalle prossime europee, premessa di assai prossimi possibili cambiamenti nella guida politica della Campania e di Napoli, rinviamo alla prossima settimana un’analisi più attenta del difficile parto del nuovo PdL, della situazione politica e delle sue prospettive a breve-medio termine.

 

 

Don Chisciotte

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria