Dimensione del carattere 

Venerdì 17 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

25/01/2009

Senza l'eredità di Don Sturzo non si fa il PDL

Risposta di Bonalberti all'articolo di Carrino su Il Secolo d'Italia. Ognuno seppellisca i suoi morti? Inizino gli ex MSI!

   

Senza l'eredità di Don Sturzo non si fa il PDL

Può darsi che Agostino Carrino con il suo provocatorio articolo pubblicato su “Il Secolo d’Italia” di Venerdì 23 gennaio dal titolo: “Don Sturzo? Se lo tengano quelli del PD”, abbia necessità di “lasciare che i morti seppeliscano i morti”. Così scrive a conclusione di uno squinternato articolo su stato, società civile e politica nel pensiero di Sturzo, replicando a due articoli usciti in occasione del 90° anniversario dell’appello sturziano “ai liberi e forti” di Ceccanti su il Riformista e di Gerardo Bianco su Liberal.
Se Bianco evidenziava che sarebbe ora di ricominciare il cammino della storia del popolarismo democratico cristiano, Carrino concludeva che la destra non ha bisogno di questi, per lui, sorpassati riferimenti e che, appunto: “sarebbe bene per tutti lasciare che i morti seppeliscano i morti”.
Si illude il sig Carrino se pensa di entrare nel PPE prescindendo da quella che è stata l’esperienza del democratici cristiani italiani ed europei, in larga parte legata agli insegnamenti, a nostro parere, ancora quanto mai attuali, di Sturzo dell’appello ai liberi e forti e dello stesso Sturzo del dopoguerra.
Si illude soprattutto che noi si partecipi passivamente al processo di formazione del nuovo partito del popolo della libertà, pronti a ad accettare, dopo la parentesi dell’egemonia berlusconiana, il naturale passaggio del testimone ad un delfino, spesso assai imprudente ed ondivago, che, forse, lui sì, ha la necessità, mostrata con una certa frequenza, che i suoi morti seppeliscano i suoi morti e non se ne debba parlare mai più.
Siamo stati abituati ad una scuola politica che ci ha insegnato a tenere la schiena diritta e non confonderci con i ragazzi del coro. Sappia Carrino e i suoi amici, tra cui qualche nostalgico camerata, che da parte nostra, dopo il Cavaliere nulla è scontato.
Non vogliamo né aspiranti delfini, né unti del Signore. Ci teniamo la nostra tradizione politico culturale del popolarismo alla quale, semmai, sono proprio gli ex MSI che hanno deciso, con riconosciuta responsabilità, di avvicinarsi, accettando, non senza qualche ritrosia, dopo il discorso del predellino, di far parte del partito del popolo della libertà, sezione italiana del PPE.

Un PPE, caro Carrino, in cui a don Luigi Sturzo è riservato un ruolo non secondario e in cui non si vuol sentir parlare né di nostalgici richiami d’antan, né di fumose fughe in avanti verso un nuovismo senza valori e senza speranza.

Ettore Bonalberti

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria