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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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27/09/2008

Nuove frontiere della politica italiana. Rispunta la partecipazione

Da inebetito spettatore delle trasmissioni televisive, qualcuno riscopre la bellezza del confronto e dell'approfondimento. L'analisi di Don Chisciotte su alcune scelte che potrebbero riguardare molto da vicino anche il futuro del PDL

   

Nuove frontiere della politica italiana. Rispunta la partecipazione

Sto girando l’Italia per la presentazione del libro: “Dalla fine della DC alla svolta bipolare”. Un libro che il giornalista de “Il resto del Carlino”, Giuliano Ramazzina, ha voluto scrivere con un’intervista a tutto campo a chi vi parla. Il libro ha avuto l’onore della prefazione di Roberto Formigoni e la postfazione di Franco Marini, due politici a me assai cari.

In queste serate riscopro un sano e forte gusto per il dibattito politico, con molti giovani che, non conoscendo quasi nulla della storia della Democrazia Cristiana, sono curiosi di apprendere i passaggi più significativi della storia del partito che fu, non a caso, “l’architrave” del sistema democratico italiano.

Riscopro, soprattutto, la voglia di partecipazione di uomini e donne, di tutte le età e professioni, stanchi di una politica che da troppi anni è vissuta passivamente come da parte di tanti guardoni inebetiti davanti al televisore per assistere a trasmissioni come “Porta Porta”, “Ballarò”, “Anno zero” che, di fatto, hanno sostituito quelli che sono stati per diverse generazioni i canali tradizionali della partecipazione politica: le sezioni di partito, le riunioni di corrente e i convegni e le scuole di formazione politica.

Non se ne può più di una politica eteroguidata e leaderistica e qualcosa sembra stia cambiando. Non a caso, specie tra i giovani, trionfa internet e il chattare come nuovo sistema di comunicazione che, quanto meno, permette di interagire tra gli interlocutori e di scambiarsi in tempo reale le proprie idee, aspirazioni e sogni.

Ciò che mi colpisce di più, in queste ormai numerose serate di dibattito politico, è il desiderio di molti amici caratterizzati da una forte ispirazione ideale e fedeli ai valori del cattolicesimo, di superare quella condizione di irrilevanza che, tanto a destra quanto a sinistra sembra caratterizzare questa difficile ed opaca stagione politica per i politici di ispirazione cristiana.

Distrutti i partiti tradizionali e tuttora in fieri, come statu nascenti, quelli del PD e del PDL, tutto è tornato nelle mani dei poteri forti, dei decisori economico-finanziari che, senza più alcuna mediazione, fanno e disfano a piacimento, controllando industrie e banche, assicurazioni e mass media, partecipando in prima persona alle convention farsa del PD (v. Profumo, Passera, e il titolare oggi pentito della tessera n.1 del PD, Carlo De Benedetti).

Anche ciò che sta avvenendo nel PDL dopo la riunione lampo dei 100 costituenti di mercoledì scorso ci lascia alquanto perplessi.

Mentre comprendiamo le difficoltà di costituire un partito nuovo che nasce dalla confluenza di molteplici culture politiche e consumate esperienze di partito, siamo curiosi di esaminare le norme statutarie e regolamentari che i costituenti stanno per redigere. Ci poniamo alcune domande: ci sarà una base elettorale aperta per la nomina dei delegati all’annunciato congresso previsto per i primi mesi del 2009, o tutto si ridurrà alla spartizione nelle percentuali pattuite da un’assise di nominati non eletti, sostanzialmente scelti nella ristretta cerchia dei soliti noti?

E poi, ed è questa la cosa che mi sta più a cuore: che ruolo avranno gli esponenti della cultura cattolica e di ispirazione democratico cristiana nel partito che intende rappresentare la sezione italiana del Partito Popolare europeo?

L’on. Palmieri con la sua nota informativa puntuale ci informa che ci si vuole affidare anche ad Internet in questa fase che ci porterà al congresso. Ed allora, cari amici, smanettiamo e facciamo sentire la nostra voce. Se qualcuno pensasse di poter controllare un partito che si spera possa arrivare ad oltre il 50 % dei consensi elettorali, con qualche cena tra intimi e qualche comparsata a Porta a Porta, credo che sarebbe del tutto fuori dalla realtà. E prima o poi si risveglierà dal sogno entusiasmante che sta vivendo. Girando tra città e paesi e rincontrando la nostra gente, sento tanta voglia di partecipazione democratica e di una nuova presenza dei cattolici in politica, a partire dal PDL. Guai a frustrare questa speranza. Potrebbe risultare fatale.

Don Chisciotte

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria