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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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27/04/2008

Ballottaggio a Roma. I contendenti, però hanno sempre la rete

Don Chisciotte propone una veloce disamina del voto capitolino, ma la casta è sempre fuori da ogni possibile rischio. Il ruolo dell'UDC. Consegnare ancora alla sinistra il governo della capitale?

   

Ballottaggio a Roma. I contendenti, però hanno sempre la rete

Non ci si è ancora riavuti dallo choc della rivoluzione bipolare determinata dal voto del 13 e 14 aprile, che incombono i casi dei ballottaggi in alcuni importanti comuni capoluogo.

A Roma si gioca la partita più attesa e difficile dato che, dopo diverse tornate, è la prima volta che il candidato del centro sinistra è costretto al ballottaggio.

Si confrontano due stagionati componenti della tanto vituperata casta politica. Da un lato, “er piacione” Rutelli cui il sindaco uscente e leader del PD, Walter Veltroni, tenta di riconsegnare il testimone di una staffetta che li vede in tandem da quasi dieci anni alla guida della città eterna. Dall’altro il rampante Alemanno della Destra sociale di AN, vecchio camerata d’armi degli epigoni della nuova Destra, Storace e Bontempo.

Li separano sulla carta, meno del 5 % dei voti e tutto dipenderà dall’affluenza al voto e dagli orientamenti che assumeranno i partiti sconfitti nelle ultime elezioni politiche.

Schierati per Alemanno i vecchi sodali della destra, certi che per i loro elettori è più forte il sentimento della rivincita sul centro-sinistra delle questioni che hanno portato alla divisione dei vecchi capi, resta da vedere cosa faranno le pur composite schiere elettorali dell’UDC e della Rosa Bianca o Rosa per l’Italia, presentatesi divise al rinnovo dell’amministrazione capitolina.

A Roma va in scena il primo atto di una stagione assai difficile per la nuova compagine dell’UDC, così come uscita nella composizione del gruppo parlamentare, dopo la necessitata unificazione delle posizioni di Casini e Cesa da un lato e di Baccini, Pezzotta e Tabacci dall’altro. Del tutto particolare quella di Totò Cuffaro ed amici siciliani, i quali sono stati e restano fedeli alleati dell’astro nascente Raffale Lombardo, nuovo governatore della Trinacria.

Prima mossa di Casini: la libertà di voto lasciata agli elettori e ai capi locali, Ciocchetti e Baccini in testa. Posizione pilatesca che esprime tutta quanta l’insufficienza al limite dell’impotenza dell’attuale posizione centrista. Non sono mancate le vibrate proteste di molti dirigenti ed elettori UDC romani.

A Roma gli elettori UDC si troveranno di fronte al dilemma: battere dopo molti anni la sempre contestata egemonia della sinistra che dagli anni di Petroselli in qua ha praticamente avuto mani libere sulla città con il gran visir Bettini e i suoi amici ex palazzinari in posizione dominante oppure, in odio al Pdl e alla destra con cui si è fatto opposizione per lunghi anni in consiglio comunale, garantire la continuità di quell’egemonia che ha ridotto a mal partito la città eterna. E, intanto, i due fighters romani attendono tranquilli l’esito del voto. Infatti, comunque vada, sempre nella casta resteranno: l’uno, Alemanno, candidato a futuro ministro e l’altro, Rutelli, al duro laticlavio senatoriale. Tanto per continuare a lavorà…..

Anche contro questo andazzo, di duellanti che combattono sempre assistiti da una consistente rete di protezione il popolo italiano ha votato nelle recenti elezioni politiche.
 

 

Don Chisciotte
 

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria