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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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16/04/2008

Bipolare, semplificato, senza l'interdizione dei piccoli

Ecco come appare il sistema politico italiano dopo il voto di domenica e lunedì. Don Chisciotte individua alcune ipotesi di lavoro possibili

   

Bipolare, semplificato, senza l'interdizione dei piccoli

Se dalle elezioni del 2001 era uscita un’Italia divisa a metà, dal voto del 13 e 14 aprile si è affermata un’Italia bipolare.
L’impetuoso vento del Nord e la rivincita del Sud hanno portato ad una netta semplificazione del quadro politico.
Alla Camera avremo solo cinque gruppi parlamentari (PdL–Lega-PD+ IdV-UDC e autonomisti) mentre al Senato il bipolarismo sarà ancor più netto con la presenza di soli due gruppi parlamentari completi, quelli delle due coalizioni maggiori ed una residua pattuglia nel gruppo misto.

La rivoluzione compiuta dal voto popolare ha determinato l’imprevista débacle della sinistra radicale e dei verdi che, almeno a livello parlamentare, risultano scomparsi con un perdita secca di oltre due milioni di voti, scontando, per un verso, l’incrementato astensionismo e, dall’altro, la fuga di elettori verso il PD, allettati dall’invitante richiamo al voto utile.

Il disegno di Walter Veltroni risulta vincente sul piano della semplificazione del sistema, anche se l’assorbimento sino a determinare la scomparsa parlamentare del voto a sinistra, con l’accordo dei radicali, gli ha impedito di sfondare al centro, con la fuga di numerosi voti ex margheritini verso l’UDC.

La cosiddetta “vocazione maggioritaria” alla base della scelta solitaria del leader romano resta, dunque, una pia aspirazione, dato il netto distacco di ben nove punti percentuali dal centro-destra vincitore.

Casini sopravvive con un apprezzabile 5,6% alla Camera e con una sparuta rappresentanza al Senato. Resta da capire se e come resisterà alle sirene dei due poli maggiori. L’impossibile ambizione di diventare ago della bilancia nell’ipotesi di un pareggio al Senato si è infranto nella realtà di un voto nettamente orientato in senso bipolare. Si aprirà un’inevitabile discussione sul come utilizzare quei voti acquisiti: a vantaggio di chi? E per che cosa?

Nonostante il vituperato porcellum, il combinato disposto dei paletti rigidi fissati alla Camera e al Senato (sbarramento del 4% per la prima e dell’8% regionale per il secondo) e la volontà popolare di por fine alle risse e alle interdizioni dei partiti minori, ha portato alla semplificazione bipolare su cui da tempo dissertiamo.

Con la sinistra radicale scompare anche la Destra di Storace e della Santanchè che si trastullano nel milione di voti racimolati, di fatto sottratti alla coalizione dei moderati, mentre va sottolineato lo straordinario risultato della Lega al Nord, con risultati padani a due cifre costanti e con il raddoppio della rappresentanza parlamentare a livello nazionale.

Da decifrare anche l’ottimo risultato dell’Italia dei Valori espressione di un’ambiguità politica all’altezza di un leader dalle assai mutevoli manifestazioni politico- comportamentali.

La generosa battaglia pro Life di Giuliano Ferrara meritava un ben diverso risultato. Certo l’ostinata volontà di correre da solo nulla ha potuto contro il timore diffuso della dispersione e del richiamo al voto utile.

Ed allora, giù il cappello al Cavaliere alla sua terza prova, stavolta senza appello, chiamato a governare in uno dei momenti più difficili della nostra recente storia repubblicana.
Ora è tempo, come già Berlusconi ha affermato nella sua prima dichiarazione a caldo, di decisioni urgenti e non rinviabili. Noi vigileremo attenti sia per le prossime nomine ai vertici istituzionali che alla composizione del governo, che ci auguriamo rapida e in cui al nostro Formigoni venga assegnato il ruolo più adeguato alle sue competenze e al vasto consenso che, anche in questa ennesima prova elettorale ha saputo acquisire. Così come saremo attenti al rispetto del programma e degli impegni assunti con gli elettori.

E, intanto, apriremo da subito la campagna non rinviabile della costruzione vera, democratica e dal basso della sezione italiana del PPE. Sarà proprio su questo fronte che dovrà riemergere con netta determinazione il ruolo di tutte le migliori energie di ispirazione cristiano-sociale presenti dentro e fuori il partito del Popolo della libertà, per dare finalmente risposta alle attese che anche da questo voto la nostra gente ha voluto esprimere.

Don Chisciotte
Radioformigoni, 15 aprile 2008

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria