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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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27/02/2008

Sondaggi, liste di corte e altro... in attesa del trionfo della democrazia

Don Chisciotte commenta la situazione politica. Si stanno costruendo liste e alleanze, ma chi può escludere seriamente un governo di larghe intese?

   

Sondaggi, liste di corte e altro... in attesa del trionfo della democrazia

C’è molta, troppa sicurezza nei due contendenti principali alla vittoria finale.
È il solito giochetto della “profezia che si autoadempie o si autodistrugge” che sta alla base del richiamo ossessivo quotidiano ai sondaggi.

Se Veltroni annuncia trionfante che dopo alcune settimane ha recuperato 12-13 punti percentuali, roba da quel grande scalatore dell’aquila di Toledo, Federico Bahamontes, il Cavaliere rilancia a Matrix, affermando che i sondaggi danno il Pdl al 46 %. Insomma con 4-5 punti della Lega si sarebbe già oltre il 51% anche senza l’UDC.

Non mi fiderei troppo di questi annunci e attendo con molto interesse la conclusione certa del caso Sicilia.

Ancora una volta nella Trinacria si gioca una partita complessa e gravida di conseguenze non solo locali ma sull’intero quadro politico nazionale.

Lì si saprà, ad esempio, se l’UDC potrà raggiungere o meno il fatidico 8% necessario per l’ingresso al Senato e, molto probabilmente proprio lì, oltre alla guida del governo regionale, si decideranno le sorti della maggioranza al Senato e, dunque, della stessa governabilità del Paese.

Continuo a pensare, con Formigoni, che il Pdl farebbe bene ad accettare l’accordo con la lista di Ferrara specie nel momento in cui sull’altro versante, mano a mano che ci si avvicina al termine ultimo per la presentazione delle liste, si apre a destra e a manca finendo con il costruire il caravanserraglio denunciato dall’on. Diliberto, nel quale cosa ci stiano ancora a fare i vari teodem è tema da lasciare al loro libero arbitrio.

L’esclusione di De Mita dalle liste del PD, dopo oltre 44 anni di vita parlamentare costituisce un fatto che va ben al di là del caso personale. Se, come dice il leader di Nusco, quello del PD più che un progetto politico concreto è una mera aspirazione destinata al fallimento, e se, come ha affermato anche Venerdì sera a Otto e mezzo, egli intende concorrere in prima persona a ricostruire il centro di ispirazione democratico cristiana, una riflessione critica ed autocritica si dovrebbe pure compiere specie da parte di coloro che tanta responsabilità hanno avuto nella fine ingloriosa e senza opposizione della grande DC.

Si apre al centro un processo di ricomposizione tra Rosa Bianca, UDC ed eventuali altri transfughi dal PD, che potrebbe rendere assai più complessa la situazione politica del dopo elezioni.

Il Cavaliere mette le mani avanti e, forte di quanto già aveva annunciato all’indomani della partita finita pari nel 2006, annuncia che in caso di parità è pronto al governo di coalizione con Veltroni.

Da quanto riuscirà a tenere la sinistra arcobaleno e da quanto riuscirà a raccogliere la nuova formazione centrista si decideranno gli equilibri politici post elettorali.

Certo, gli ultimi dati sulla congiuntura economica, debito pubblico, proiezione del PIL sono talmente negativi che un governo di larghe intese sembra essere nella realtà delle cose.

Intanto aspettiamo l’ultima edizione dei programmi sin qui solo annunciati e, soprattutto, la scelta dei candidati. Constatiamo la totale assenza di ogni elementare regola democratica in tutte le formazioni. Si decide chi candidare e chi far fuori nei loft o nei palazzi storici della Roma bene A noi questo sistema non piace e ci batteremo affinché le cose, dopo il voto, possano e debbano cambiare. Un partito che si chiama democratico e uno del popolo della libertà che scelgono i loro candidati nella cerchia ristretta dei capibastone non è l’approdo verso cui intendono attraccare coloro che credono ancora nel sistema democratico e rappresentativo.

 

 

Don Chisciotte

Radioformigoni, 25 Febbraio 2008

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria