Dopo le inutili, fuorvianti e faziose dichiarazioni sulla situazione relativa all’inquinamento atmosferico dell’ultimo periodo dell’anno nella nostra città, rilasciate pochi giorni fa dell’Assessore all’ambiente della Provincia di Alessandria Renzo Penna, possiamo rilevare ahimè, ancora una volta quanto la disinformazione peraltro deprecabile, sulle questioni ambientali espresse da chi dovrebbe, se non altro per ruolo amministrativo-istituzionale avere sia a dir poco incresciosa. Ritengo umiliante per un politico datato quasi in età pensionabile – la speranza è l’ultima a morire-,il farsi redarguire tecnicamente e scientificamente in modo incontrovertibile dall’amministrazione comunale e più precisamente dal Sindaco Piercarlo Fabbio, che in un’analisi – e non in una difesa - ribadisce come “l’inquinamento umano incida solo per il 10 per cento su quello complessivo dell’ambiente e che il 30 per cento di questo 10 per cento è rappresentato dalle famigerate Pm10”. Inoltre esiste un problema per così dire logistico e strumentale per ciò che riguarda il posizionamento e quindi la relativa attendibilità delle famose centraline gestite dall’ARPA, che raccolgono i dati relativi a 3 zone della città. È legittimo chiedersi quindi quanto siano attendibili i valori indicati, se gli strumenti sono periodicamente e in modo accertabile tarati in modo adeguato e se il loro posizionamento – vedi piazza D’Annunzio – non andrebbe rivisto o se addirittura incaricare per comparazione un soggetto competente che possa in modo sinergico contribuire ad uno studio più approfondito. Quindi credo che i dati espressi e di conseguenza le statistiche di riferimento siano decisamente opinabili; inoltre aggiungo per verità scientifica che l’orientamento degli analisti è sempre condizionato dal frutto di molteplici fattori (in tal caso inquinanti) che interagiscono fra di loro e che per citarne alcuni come la collocazione geografica del territorio, le condizioni e le caratteristiche ambientali e climatiche,i valori meteorologici, primo fra tutti l’intensità del freddo e il grado di umidità, e che nell’insieme costituiscono quella che si definisce variabile di impatto ambientale.
Aggiungo che le assurde amenità rilasciate dal letargico assessore, più che una provocazione peraltro sterile, ricordano per chi conosce la letteratura ambientalista degli anni 70, le posizioni dei movimenti “ecotopici” che pensavano in modo utopico di risolvere i problemi ambientali attraverso l’impiego di soluzioni – non sempre tecnologiche - radicali, ideologizzando linee di intervento senza spazio e margine di alternativa e tutto ciò alla faccia di quella che era un vessillo di quella politica e che si chiamava democrazia partecipativa. Chi accusa l’amministrazione della città sui problemi relativi alla gestione del problema inquinamento e della moderazione del traffico si dimentica dell’impegno su alcuni progetti in corso d’opera volti proprio a rispondere ad alcune necessità/richieste dei cittadini – da anni inascoltati- come la passerella del cavalcavia del Cristo, che rappresenta una progettualità a dir poco innovativa volta proprio a limitare in una zona particolarmente compromessa il traffico veicolare.
Inoltre attribuire la causa del problema all’apertura non solo del centro della città al traffico, ma nello specifico ad alcune vie come la centralissima via Trotti, senza uno straccio di dato reale, risulta inutile e noioso come l’intervento dell’incauto assessore che ancora una volta ha perso una buona occasione per tacere.

Stefano Gagino
Coordinatore Lista L’Ambiente