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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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30/11/2007

Il trilemma dei moderati

Dopo l'esplosione avvenuta nel centrodestra, quali prospettive avranno i suoi elettori. E se si arrivasse al referendum? Una puntuale disamina di Don Chisciotte

   

Il trilemma dei moderati

Nel Giugno dell’anno scorso, dopo le elezioni politiche, ho publicato un libro: “ L’Italia divisa e il centro che verrà” dedicandolo: “ agli amici di tante battaglie per costruire insieme il Partito della Libertà”. Credo di avere qualche motivo di soddisfazione nel vedere l’attuale evolversi della situazione politica italiana.

La decisione di Berlusconi di dar vita al partito del popolo della libertà, se da un lato decreta la fine dell’esperienza della casa della libertà, dall’altro pone agli elettori il trilemma della scelta: seguire le indicazioni del Cavaliere ? restare fermi sulle posizioni del duo bolognese Fini e Casini che si sentono accerchiati e temono sulla stessa tenuta dei loro partiti? O tentare la via della “cosa bianca”?

Gli oltre 8 milioni di cittadini che sono andati a firmare la settimana scorsa ai gazebo di Forza Italia hanno manifestato la loro netta volontà di mandare a casa il governo Prodi e, viste le prime reazioni, sembrano attratti dall’idea del nuovo partito che dovrebbe riunire tutti i moderati del centro-destra.

Si attendeva l’implosione dell’Unione, la quale sicuramente non sta bene, ed, invece, è esploso ciò che rimaneva della Casa della libertà.

Ora, però, la situazione di pericoloso stallo che si era creato dentro e fuori delle aule parlamentari si è sbloccata e fatti nuovi si intravvedono all’orizzonte.
a) Ci sono almeno cinque partiti (Forza Italia, UDC, Udeur, Nuova DC di Rotondi e DC di Pizza) che appartengono alla grande famiglia del PPE i quali non potranno continuare a vivere da divisi e separati in casa;
b) il Cavaliere, seppur in forma inconsueta, dopo molti tentennamenti, annuncia di volere la proporzionale con sbarramento alla tedesca, di inserire il nuovo partito nell’alveo della tradizione popolare europea e di mettere in discussione la sua stessa leadership con un partecipazione costante dei cittadini elettori nelle decisioni che attengono alla scelta della classe dirigente. Invece succede che chi dovrebbe raccogliere questa opportunità si mette in agitazione e a litigare come punto dalla tarantola.

Tutti ci attendiamo che succeda qualcosa a livello parlamentare prima che la corte costituzionale si pronunci (cosa che dovrà fare entro e non oltre il prossimo 12 febbraio) sul referendum Segni e Guzzetta, e che si approvi una legge elettorale che annulli la celebrazione dello stesso. La situazione, tuttavia, non ci sembra per niente favorevole e il rischio referendum è ad alta probabilità di riuscita, a meno che Mastella, dopo tanto inutile gridare, non decida di staccare finalmente la spina ed allora le elezioni anticipate non sarebbero più un sogno di Berlusconi.
Chiediamoci: cosa offre oggi la politica al cittadino elettore moderato e alternativo alla sinistra?

a) la prospettiva indicata dal Cavaliere di un partito che possa concorrere a rappresentare almeno un terzo dell’elettorato, decisivo sia nel caso che si trovi un accordo sul sistema elettorale alla tedesca, sia che si giunga al referendum di cui sembrerebbe scontato l’esito, e, aggiungiamo, decisivo anche nell’ipotesi che, saltando il governo Prodi, si giunga ad un’anticipazione delle elezioni. Ipotesi oggi meno probabile, ma da non escludere del tutto;

b) quella di un possibile, anche se assai improbabile, accordo tattico Fini-Casini del tutto incomprensibile sul piano politico-elettorale e sin qui determinato soltanto dal rischio di smottamento di quei due partiti le cui sorti elettorali sembrerebbero assai in ribasso e strenuamente impegnati a contenere le spinte centrifughe alla loro destra (Storace e Giovanardi) e, nel caso dell’UDC, anche alla sua sinistra (Tabacci e Baccini);

c) l’idea di una “cosa bianca” avanzata da Tabacci e Pezzotta, che potrebbe risultare assai meno balzana di quanto non venga fatta apparire.

Non volendo indulgere in previsioni destinate a distruggersi in pochi giorni, attendiamo i prossimi ravvicinati sviluppi parlamentari per poter formulare qualche
ipotesi più realistica, mentre Veltroni e il Cavaliere affilano le armi per un confronto che si annuncia di estremo interesse.

 

 

Don Chisciotte

da Radioformigoni, 26 Novembre 2007

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria