I politici, chi più chi meno, hanno la sfrontataggine di promettere mari e monti agli elettori, sapendo che molte cose di quelle che vengono affermate in campagna elettorale non potranno mai essere messe in pratica.

Non basta avere aspirazioni personali per candidarsi a Sindaco, ci vogliono competenze e perfetta conoscenza della macchina comunale, amministrativa e burocratica.

Non di sole parole e pensieri vive un territorio e per quanto possano non piacere alcuni uomini politici, facciamo svolgere a loro questo lavoro in quanto essi hanno fattivamente una reale conoscenza di tutte le procedure politico-amministrative, la maggior parte delle quali sono nascoste ai più.

Le dinamiche e i meccanismi sono molto più complessi di quello che si crede e si rischia di fare sempre più demagogia e di fare più danni che altro.

Io credo che Alessandria abbia bisogno come Sindaco o Sindaca di un ‘Arbitro’ che conosca a menadito leggi e fatti e che riporti in città un po' di senso civico.

Può darsi che sbagli, ma credo che Alessandria abbia bisogno di una figura, che certamente “ami” la Città, ma che soprattutto sia in grado di sviscerare i cavilli della macchina amministrativa la quale non si fa funzionare soltanto con le belle parole.

Dichiarare il Dissesto è stato un atto avventato, è stata una “decisione inaspettata e scellerata” e che “dimostra scarso interesse per il territorio”.

I continui “giochi” sulle colpe, perpetrati dall’amministrazione Rossa, hanno portato Alessandria all’immobilismo in tutti i settori: una città che in appena 9 mesi di mandato è già sulla via del tramonto. Eppure la passata Amministrazione aveva lasciato ben 50 milioni di euro investiti in opere, già avviate (Ponte Meier, il Pisu ovvero la riqualificazione di Borgo Cittadella e Rovereto, il nuovo parcheggio sotterraneo di Piazza Garibaldi).

Si è deciso di sfasciare il lavoro fatto in precedenza, non avendo però programmi e idee su come guidare la Città per i prossimi 5 anni.

Si è cominciato con la cancellazione della gara Iren – Amiu che ha portato la decurtazione di 15 milioni di euro dal bilancio, per poi lasciare l’azienda stessa senza un futuro, senza una programmazione e con la prospettiva della messa in liquidità.

Per poi arrivare alla disastrosa gestione dell’altra azienda municipalizzata Aspal che raggruppa oltre 10 servizi (Informagiovani, Punto D, Ludoteca, Sit, Servizio Tributi, Affissione, Contravvenzioni, solo per citarne alcuni).

Il Comune aveva chiesto all’azienda Aspal di redigere un piano industriale, ma il Bilancio riequilibrato redatto da Palazzo Rosso ha previsto una riduzione drastica di liquidità e risorse destinate all’azienda municipalizzata, da qui la sofferta decisione di chiudere da lunedi 4 Febbraio i Servizi Giovani (Informagiovani, Punto D e ufficio scambi internazionali), lo sportello di mediazione culturale presso l'Urp, la Ludoteca, i servizi museali (Museo del Cappello e Teatro delle Scienze), l'ufficio d'informazione turistica, il servizio di cooperazione allo sviluppo e il servizio di caricamento dati delle contravvenzioni presso la polizia Municipale.

Trentacinque dipendenti saranno costretti a ferie forzate e poi seguirà il licenziamento.

Come si può farsi eleggere Sindaco di una città, ed ammazzarla ogni giorno con decisioni assurde: i servizi giovani sono sempre stati il fiore all’occhiello di questa città, l’Informagiovani è o, è meglio dire, era il punto di riferimento per migliaia di ragazzi Alessandrini e no.

Si parla tanto di gettare il cuore oltre l’ostacolo, che bisogna guardare di più ai giovani ed al futuro; facendo così però si distruggono le famiglie di quei lavoratori che saranno lasciati a casa ed allo stesso tempo si distrugge la città stessa.

Lo ribadisco .. Alessandria ha bisogno di presente e di futuro.

Ha bisogno di essere governata.

Jacopo Scafaro

Popolo Della Libertà