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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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11/06/2012

All'Assemblea Costituente!

Così non si va avanti e le elezioni anticipate rischiano di portare il Paese verso una situazione alla greca. E il teatrino può essere sostituito da... Un'opinione di Ettore Bonalberti

   

All'Assemblea Costituente!

Ciò che sta accadendo nel PD e nel Pdl in questi giorni e dopo le riunioni dei vertici dei due partiti fa sorgere dei cattivi pensieri.
Giocare allo sfascio per elezioni anticipate nel mese di Ottobre, fottuti dalla paura dell’inarrestabile corsa di Grillo, senza uno straccio di riforma istituzionale e in un clima di “tutti contro tutti”, vuol dire precipitare l’Italia in una condizione alla greca e anticipare sul piano politico ciò che inevitabilmente accadrebbe all’indomani del voto, chiunque ne risultasse vincitore.
Nel PD non si ha il coraggio di rispondere con coerenza a un’offerta politico istituzionale (semipresidenzialismo e doppio turno elettorale) che, in altri tempi, sarebbe stata accolta con immediato e forte consenso.
Ci si alambicca a dissertare su elezioni primarie aperte o semiaperte pensando di poter tenere insieme il diavolo e l’acqua santa (si fa per dire): Vendola e Di Pietro con il Casini in immobile permanente surplace, aspettando Godot.
Di fatto, rilanciando il doppio turno e rifiutando il semipresidenzialismo, si punta dritti dritti a conservare il porcellum, senza alcun’altra riforma e a tentare l’avventura senza senso di una vittoria che, in ogni caso, sarebbe una vittoria di Pirro.
Davvero Bersani e i suoi più intelligenti supporter pensano di governare l’Italia dopo un voto in cui l’astensione la farà ancora una volta da padrone, con una destra allo sbando in un parlamento riempito di grillini, e un Paese spaccato a metà alla mercè di una speculazione internazionale che, a quel punto, si mangerà l’Italia in un solo boccone?
E nel Pdl, davvero il Cavaliere pensa che l’astensionismo del suo vecchio e fedele elettorato immediatamente espressosi con il recente voto amministrativo sia solo il risultato della scelta a favore del governo Monti e di un’intervenuta sua minore esposizione sul piano esterno?
Al di là dei risultati dei sondaggisti amici, quelli della profezia che si auto adempie o si autodistrugge, caro Cavaliere sarebbe meglio che Lei ripensasse agli errori di conduzione politica compiuti nei tre anni nei quali ha potuto disporre di una maggioranza fortissima in Parlamento.
Una maggioranza, ahinoi, utilizzata male e fatta finire miseramente nelle idi finiane, tra le polemiche sulla squallida vicenda della casa di Montecarlo e il “che fai? Mi cacci” di quel politico, che sembra sempre imitare il “Sandrone”della commedia dell’arte bolognese, ancora ben saldo e indifferente sulla sua poltrona di Montecitorio.
Il Pdl è l’emblema di un partito squinternato dove al povero Alfano non restano che le sagge parole del suo conterraneo presidente Schifani, l’altalenante politica berlusconiana, schizofrenicamente divisa tra il reiterato sostegno al giovane segretario e il sostanziale via libera alle mitragliate quotidiane dei giornali d’area contro Mario Monti e le improvvise vampate dell’irrequieta Santanchè alla ricerca di improbabili, trasformistiche ed equivoche liste civiche.
Si rilancia con le primarie, scelta in sé lodevole, ma forse a tempo scaduto.
Ah gran bontà dei cavalieri antiqui! Qui si dovrebbe veramente ripensare il passato per ridare un futuro all’Italia.
E invece dobbiamo assistere alle sconclusionate demagogiche esternazioni di Di Pietro, i peana del più giovane Vendola, su cui un avviso di garanzia scivola come l’acqua corrente sul marmo, gli stucchevoli comizi dell’attor comico genovese, il disperato Fini sperduto nel suo isolamento tra PD e Casini, disponibile a rientrare nell’alleanza che aveva abbandonato con orgogliosa ostentazione e piena fiducia nel Futuro e nella Libertà.
Mai come in questa situazione diventa indispensabile riportare in campo la politica saggia, equilibrata e centrale di ispirazione democratico cristiana e popolare.
C’è bisogno di ridare fiducia e speranza al Paese e di costruire un’alleanza forte di coloro che intendono impegnarsi per una profonda trasformazione politica, istituzionale, economica, finanziaria, amministrativa e burocratica dell’Italia e del suo modo di collocarsi nel concerto europeo e internazionale.
Ridare voce alla gente e finirla con i privilegi e le profonde ingiustificate disuguaglianze. Rimettere al centro la persona e la famiglia e una politica incentrata veramente sul bene comune.
Ecco perché ci auguriamo che nei due maggiori schieramenti politici, del PD e del PDL, finiscano col prevalere le persone più sagge, disponibili a supportare i consigli del Presidente della Repubblica, a portare a termine con equilibrio la legislatura, avendo il coraggio di affermare l’unica verità possibile: l’Italia anche dopo il voto del 2013, nell’attuale accertata impossibilità di realizzare riforme avrà bisogno di un governo di ampia convergenza nazionale e di un’assemblea costituente votata dagli elettori che, tempo un anno, proceda alla revisione della Costituzione quale fondamento della nuova Repubblica.
Giochi e giochetti, questi sì da vecchio teatrino della politica, come le liste dei giovanotti under trenta, delle liste civiche in sommatoria algebrica, e la stessa deriva nelle inconsistenti e contraddittorie formule di governo alla Grillo, porterebbero solo e con più forte velocità allo sfascio.
 

 

Ettore Bonalberti

direzione nazionale DC
Venezia, 9 Giugno 2012

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria