Dimensione del carattere 

Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

25/12/2011

Grilli parlanti e Banche silenti

E' giusto incanalare risorse verso la rifuzione del debito, ma l'economia reale che fine farà senza quei denari? E le imprese? E le banche? Ne parla Ettore Bonalberti

   

Grilli parlanti e Banche silenti

Ho ricevuto da un caro amico, già dirigente della DC lombarda e nazionale, la notizia di una dichiarazione del vice Ministro Grilli, secondo cui lo Stato non può pagare i suoi debiti con le imprese italiane (per un totale di circa 60 miliardi di Eu), poiché tutte le risorse finanziarie vanno incanalate sull'abbattimento di quota parte del debito italiano.

L'ultima affermazione non farebbe una grinza, stante la situazione in cui ci troviamo, se non ci fossero alcuni inquietanti fatti che gridano vendetta:

- nel Nord Est sono stati registrati 50 suicidi di imprenditori piccoli e medi che sono falliti perché lo Stato non ha pagato i crediti che questi ed altre migliaia di PMI attendono dallo Stato (articolo di qualche giorno fa sul Corriere della Sera, firmato da Dario Di Vico e che ha interessato tutti i quotidiani del Veneto e del Nord-Est);

- le Banche italiane hanno ricevuto dalla Bce un prestito di tre anni con un costo dell'1% (!!!!!!) per un totale di 125 miliardi di Euro, il 25% del totale europeo (ancora Corriere della sera di giovedì 22/12) e la loro tendenza è di tenersi queste risorse (che, sino a prova contraria, rappresentano risorse finanziarie italiane, di proprietà di tutti, gestite dalla Banca Centrale Europea);

- in parte, vorrebbero ricapitalizzare se stesse e in parte, vorrebbero ricavare alti benefici investendo sui mercati finanziari per portare a casa operazioni che quotano 5/7% di rendimento, rispetto all'1% dei debito verso Bce;

- c'è stata una stretta di credito nei confronti del 78% delle imprese italiane (dati SWG di Trieste) peggiore di quella registrata nel 2008-2009;

- le PMI, davanti ai rischi di recessione, temono di essere lasciati da sole, in particolare dalle Banche, mentre l'aspirazione sarebbe che imprese e banche si muovessero insieme, ogni giorno, sul territorio, per rimetter in moto questo Paese (Dario Di Vico, esperto di tematiche sulle PMI, sul Corriere della sera di giovedì 22/12. (twitter@dariodivico);

- nei giorni scorsi, la proposta di Corrado Passera di pagare i debiti dello Stato alle imprese italiane con Bot, Btp e/o altri titoli di Stato e consentire loro di darli in garanzia alle Banche per ricever almeno quote importanti dei loro crediti con lo Stato, è stato bocciata sui giornali italiani da tecnici non meglio identificati;

Con le risorse dei 125 miliardi ricevuti dalle banche italiane, si dovrebbe invece operare esattamente nella direzione di quanto proposto da Passera e di quanto scritto da Di Vico sul tema e che anche noi, più modestamente, da tempo andiamo sostenendo.

Abbiamo girato queste considerazioni ad alcuni amici parlamentari affinché si facciano portavoce con un’interrogazione parlamentare urgente al Presidente del Consiglio e al super ministro Passera, di tale grave situazione.

Se i Grilli parlassero di meno e le Banche fossero meno silenti e sollecitate a erogare il credito, non per gli irresponsabili giochi finanziari che ci hanno condotto alla condizione in cui siamo, ma per le attività produttive delle PMI, forse il governo dei tecnici potrebbe assolvere a quella funzione di supplenza che l’impotenza della politica e di questi partiti in liquidazione della seconda repubblica ha, di fatto, reso inevitabile.

 

Ettore Bonalberti
Presidente ALEF (Associazione dei Liberi e Forti)

e coordinatore per il Nord Italia di FEDELIF verso il PPE

Venezia, 24 Dicembre 2011

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria