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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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19/11/2011

Toh, il de cuius non è morto!

Questioni della vecchia DC. La Cassazione resuscita lo scudo crociato. E la diaspora? Un commento di Ettore Bonalberti

   

Toh, il de cuius non è morto!

“E’ finita la diaspora democristiana”. Con queste parole Pierferdinando Casini ha salutato la nascita del governo Monti.
Qualcuno l’ha interpretata come un auspicio, altri come una sorta di minaccia, non considerando che democristiani di storia e di sangue sono ai vertici di quasi tutti i partiti presenti nel parlamento italiano.
Per la verità con la sentenza n. 25999 del 23 dicembre del 2010 la Cassazione ha posto la parola fine alla lunga diatriba tra i presunti eredi della DC, affermando in modo inequivocabile ed inappellabile che la Democrazia Cristiana non è mai stata sciolta e quindi è ancora in vita.
Almeno dal punto di vista giuridico, dunque, la DC ancora vive, anche se politicamente è invece defunta nel momento in cui Mino Martinazzoli con i dirigenti dell’epoca decisero la sua trasformazione nel PPI.
Ieri si è inaugurato a Roma e resterà aperta sino a sabato al Tempio di Adriano, la mostra di documenti e manifesti che raccontano la storia della Democrazia Cristiana.
L’amico Castagnetti, nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, ha ascritto, in maniera errata e superficiale, ad un’associazione dei Popolari l’eredità storico politica della Democrazia Cristiana.
Errata e superficiale interpretazione quella del deputato reggiano del PD, tenendo presente che, in base alla sentenza della corte di Cassazione citata, la Democrazia Cristiana non è mai stata sciolta e gli unici eredi legittimi sono tuttora i consiglieri nazionali eletti dall’ultimo congresso del partito.
La maggior parte di essi, grazie al Signore, sono tuttora vivi e vegeti. Essi sono gli unici che possono e potranno decidere sul come e quando scrivere anche giuridicamente, in maniera legittima, la parola fine a quella straordinaria esperienza storico politica.
Chiunque in questi diciotto anni ha tentato di appropriarsi di pezzi di un’eredità di un de cuius mai morto dovrà tener conto di quanto la Cassazione ha sentenziato.
 

Ettore Bonalberti

CN della DC
 

Venezia, 17.11.011

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria