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Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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23/07/2011

La triste storia del terzo polo

Don Chisciotte affonda la penna nella gesta di Fini, Casini e dell'ex piacione Rutelli, oggi acerrimi avversari dei loro sponsor di ieri

   

La triste storia del terzo polo

Abbiamo assistito nel
pomeriggio al triste spettacolo del bacio bugiardo e ipocrita dei due che più di
tutti hanno concorso alla messa in crisi dell’esperienza politica del centro
destra.

Il solito duo bolognese che, da tempo, ho accostato ai comici della commedia
dell’arte: Fagiolino Casini con il Sandrone Fini abbracciati al termine di un
intervento in cui, il primo annunciava niente meno che l’avvento della Terza
Repubblica e il secondo, l’ennesima richiesta di dimissioni del Cavaliere.

Il solito duo bolognese che, da tempo, ho accostato ai comici della commedia
dell’arte: Fagiolino Casini con il Sandrone Fini abbracciati al termine di un
intervento in cui, il primo annunciava niente meno che l’avvento della Terza
Repubblica e il secondo, l’ennesima richiesta di dimissioni del Cavaliere.

Povera Italia se la terza Repubblica dovesse nascere dal ruolo di levatrici di
questo duo comico cui si è aggiunto il terzo uomo, quell’ex “piacione” di
Francesco Rutelli contro cui Fini, grazie a Berlusconi, iniziò il suo
sdoganamento e quello del MSI, proprio in alternativa all’ex radicale, nelle
elezioni comunali del comune di Roma agli inizi degli anni’90.

Tre giovani vecchi che hanno conosciuto come lavoro nella loro vita, solo quello
della politica e che da quasi trent’anni, da reggicoda dei Bisaglia e Forlani,
Casini, di Almirante, Fini e di Pannella, Rutelli, continuano a sputar sentenze
e a ritenersi i salvatori della Patria.

Alle ultime elezioni amministrative sono usciti malconci dalla prova elettorale
e, se non cambia il sistema, alle prossime politiche, anticipate o alla scadenza
naturale che siano, per molti di loro è a rischio la stessa rielezione.

Tra tutti e tre quello che onestamente risulta più intollerabile è il Presidente
Fini che si arroga il diritto di chiedere agli altri di compiere ciò che con il
più elementare senso del dovere avrebbe dovuto compiere dal giorno in cui è
uscito dalla maggioranza che lo ha portato su uno scranno che mai avrebbe saputo
raggiungere per meriti e forza propria.

Intanto restituisca ai suoi camerati la casa di Montecarlo finita
rocambolescamente nella disponibilità dei Tulliani e se proprio vuol aspirare a
ritrovare un ruolo di leadership politica oramai perduta, si dimetta dal ruolo
di garante della vita parlamentare e in piena autonomia provi a farsi contare
alle prossime elezioni politiche.

Ma si sa, come Sandrone, anche Fini è poco incline a scelte coerenti e razionali
e finché la barca va, meglio lasciarla andare al di là di coerenze e di onestà
intellettuali da rinfacciare semmai sempre e solo agli altri, già sponsor
eccellenti e oggi avversari da combattere senza quartiere.

 


Don Chisciotte


Venezia, 22 luglio
2011


 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria