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Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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27/02/2011

Che sia giunto il tempo della concordia?

La crisi dei regimi nordafricani, Libia in testa, potrebbe aprire nuovi panorami per le forze politiche italiane. A partire da Casini, la tendenza è quella di serrare le fila intorno al Governo, fatto salvo che il PD continua con l'antiberlusconismo più inutile

   

Che sia giunto il tempo della concordia?

Quanto sta accadendo sulla riva meridionale mediterranea dovrebbe far riflettere, al di là della propaganda, tutte le forze politiche responsabili dell’Italia.
Corriamo rischi serissimi sul piano del mantenimento della pace, con un’intera area nord africana in ebollizione da Casablanca ai paesi arabi del golfo e in presenza di un vulcano attivo pronto ad esplodere nell’Iran degli Ayatollah in permanente conflitto con Israele.
I nostri rifornimenti energetici, soprattutto di gas, largamente dipendenti da Algeria e Libia, con quelli petroliferi, sono fortemente a rischio, mentre pesanti conseguenze economico finanziarie si stanno rovesciando sulle nostre imprese impegnate in quei Paesi, e negli investimenti di quegli stessi Paesi in Italia.
Si aggiunga il tema degli arrivi delle migliaia e migliaia di profughi e diseredati che potrebbe assumere il carattere di un esodo biblico, con un’Europa, sin qui balbettante e incapace di assumere sino in fondo le responsabilità che le competono, e il quadro assume il carattere di un’autentica emergenza nazionale.
In tale situazione abbiamo apprezzato l’invito di Casini a costituire un tavolo unitario tra maggioranza e opposizione per affrontare una situazione di assoluta gravità, che reclama il massimo di solidarietà nazionale.
Bene hanno fatto i ministri Frattini e Maroni a raccogliere l’invito del leader dell’UDC e analogo atteggiamento speriamo possa essere assunto dal Partito Democratico di Bersani.
Continuare, come stanno facendo i soliti giornali anticavaliere, o, peggio, con quei manifesti degli sciagurati intellettuali comparsi sui muri romani, e replicati dalle farneticanti dichiarazioni di un Umberto Eco fuori di testa, vorrebbe dire aggiungere elementi di disgregazione, tali da rendere ancor più grave la situazione italiana.
E’ tempo che le forze più responsabili sappiano assumere comportamenti coerenti con il dovere di salvaguardare il bene più prezioso rappresentato dalla civile convivenza tra gli italiani.
L’unica maniera per non ridurre la celebrazione dei 150 anni della nostra unità a semplice ed effimera commemorazione retorica.


 

Ettore Bonalberti
Presidente ALEF (Associazione Liberi e Forti)
 

Venezia, 24 Febbraio 2011

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria