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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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15/05/2005

Compleanno della Città?
Non lo ha scoperto Umberto Eco

Un'articolo tratto da Il Piccolo a firma del professor Claudio Zarri che cerca di portare un po' di chiarezza nella questione dell'individuazione del 3 maggio come data di fondazione di Alessandria.

   

Compleanno della Città? <br>Non lo ha scoperto Umberto Eco

Gentile direttore,

 

ho letto con interesse i dotti saggi storici raccolti nel volume “Alle origini di Alessandria” presentato in occasione delle celebrazioni per 1’837° compleanno della città, che per convenzione si fa cadere il 3 maggio. Questa data, secondo l’intervento introduttivo del sindaco Mara Scagni, “è stata individuata con il prezioso contributo del nostro più famoso concittadino, Umberto Eco”.

Su questo punto devo fare qualche precisazione, e la signora Scagni non me ne vorrà se mi permetto di contestare la sua affermazione: del resto non è detto che un sindaco debba essere anche uno storico (in fondo non lo è neppure Umberto Eco).

Com’è noto a chi si interessa di storia alessandrina, il 3 maggio 1168 Alessandria compare per la prima volta in un documento, che è poi il testo del trattato di alleanza politico-militare sottoscritto dai consoli alessandrini nel congresso di Lodi della Lega Lombarda. Questa data, che - come scrive Fausto Bima nella sua Storia degli Alessandrini del 1965 “segna l’ingresso del nome civico nella storia patria”, è riconosciuta come tale un po’ da tutti gli storici locali, a cominciare da Guglielmo Schiavina nel Cinquecento giù giù fino al Graf - in un importante saggio sulle origini della città pubblicato nel 1888 -, al Gasparolo e ad altri dei giorni nostri.

Non so quando Eco ha ispirato la signora Scagni sulla questione del 3 maggio; certo è che ‘‘il nostro più famoso concittadino” non ha fatto una grande scoperta. Ricordo che l’idea di fissare una data a cui richiamarsi per celebrare ogni anno la nascita di Alessandria venne a Piercarlo Fabbio durante l’ultima amministrazione Calvo.

L’allora presidente del consiglio comunale invitò in municipio alcune persone interessate al progetto. Si discusse la cosa, io proposi il3 maggio in base alle argomentazioni di cui sopra, Fabbio non scartò la mia idea, ma si riservò per scrupolo di nominare una commissione di esperti, nel caso ci fosse un documento anteriore a quello relativo al congresso di Lodi e finora ignorato.

Non so come e dove la commissione lavorò, ma evidentemente la datazione da me indicata dovette andare bene, visto che il Comune ormai la festeggia con varie iniziative.

Così stanno le cose.

Non sono qui a vantarmi d’aver scoperto una data a cui fare riferimento quando si voglia ricordare le origini della città, perché il significato del 3 maggio 1168 è noto ai cultori di storia locale da cinquecento anni.

Una volta tanto mi piace uscire allo scoperto per dire come si arriva a certe notizie. Nel caso specifico mi rammarico solo che nella presentazione di questo bel libro sia stato ignorato il ruolo avuto a suo tempo da Piercarlo Fabbio.

 

Claudio Zarri

 

Da “Il Piccolo” – venerdì 13 maggio 2005 – pagina 20

 

 

 

 

 

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