5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Questo è il giornalismo, bellezza! E a chi non piace perché si è abituato alle veline e ai comunicati stampa del Governo o del potente di turno al punto da far sembrare tutti i tiggì uguali identici, non può certo soddisfare l'intervista al figlio di Riina da parte di Bruno Vespa. Nel giornalismo verità non ci sta solo quello a senso unico, politicamente corretto a sinistra e da salotto radical chic della Gabanelli, sempre accettato con deferenza, ma anche la presentazione di figuri che divergono dalla convenzionalità sparsa a piene mani nel tentativo di sopire sempre più le voci dei solisti fuori dal coro. Oppure il "cattivo", il "Caino" non va ascoltato ma solo evocato perché tale? Avrà sue ragioni - che non condividiamo, esattamente come ha fatto Vespa - ma che fanno parte di questa realtà, non certo del mondo delle fantasia. E non poteva che scagliarsi contro un bel pezzo di giornalismo il coro di moralisti che ci ha insegnato quello che Sciascia già aveva capito: che l'antimafia è un mestiere esattamente come essere mafiosi. Ma a questo punto vanno sentiti anche loro, che sarebbero l'accusa e che sono imbufaliti perché una volta tanto ha parlato per prima la difesa e non in difesa. Vanno sentiti, eccome, ma sapendo benissimo chi sono e chi rappresentano: uno Stato che è così forte da aver paura di un figlio della mafia sconfitta.

(218) Alessandria 8 aprile 2016